Secondo giorno di consultazioni al Quirinale. Dopo una settimana dagli incontri del presidente della Repubblica con i partiti e i gruppi politici rappresentati in Parlamento, la crisi di governo innescata dall’annunciata e poi ritirata mozione di sfiducia a Giuseppe Conte da parte di Matteo Salvini, potrebbe risolversi con una maggioranza inedita per il nostro Paese: il Governo giallo-rosso, ossia, i 5 Stelle e il Partito Democratico.
Il Pd è stato il primo partito del pomeriggio a salire al Colle. Il Movimento è previsto alle 19. Tra i nodi da sciogliere, la richiesta, non accettata dal Pd, di Luigi Di Maio di fare il vicepremier.
Il segretario dem Nicola Zingaretti, durante il suo intervento a margine dei colloqui con il presidente della Repubblica, ha confermato la disponibilità di formare un esecutivo con il M5S accettando un Conte bis.
Queste dichiarazioni hanno suscitato le ira di Carlo Calenda, da sempre contrario all’alleanza con i grillini,che ha annunciato le sue dimissioni dalla direzione dei dem e il suo allontanamento dal partito.
Dopo il Partito democratico è toccato alla delegazione dei forzisti salire al Colle. Così Berlusconi a margine dell’incontro con Mattarella facendo riferimento a quanto dichiarato dal Pd circa la possibilità di un Conte bis: “Una soluzione politicamente sbagliata e inadeguata ad affrontare i grandi problemi lasciati sul tappeto dall’esecutivo dimissionario”.
“L’Italia ha bisogno di svolta liberale e liberista — ha detto il leader di Forza Italia — basata su taglio delle tasse, riduzione spesa pubblica, taglio del cuneo fiscale, riduzione perimetro dello Stato. La nostra opposizione sarà ferma e senza compromessi”. Berlusconi si è poi riproposto come “pilastro insostituibile” e lancia una sfida a Salvini: “Vogliamo rilanciare — ha precisato — un centrodestra europeo, atlantico, liberale e cristiano e lontano dai sovranismi per riaffermare l’onore e il ruolo dell’Italia nel mondo”.