In Irpinia ai tempi del terremoto dell’80, oggi sulla Ong Mare Jonio: Albini a bordo per i migranti

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Renato Spiniello – Ai tempi del terremoto del 1980 in Irpinia, da semplice specializzanda, aveva messo a disposizione di quella terra le sue competenze, oggi, a distanza di quasi 40 anni, la ginecologa bresciana Donatella Albini, da 4 anni in pensione, ha deciso di fare lo stesso per la Ong Mare Jonio, che si è rimessa in mare con una ventina di volontari nelle acque del Mediterraneo per evitare che le persone anneghino in mare, come i quaranta di ieri al largo delle coste della Libia.

Ma non solo l’Irpinia, la dottoressa Albini, consigliera comunale della lista «Sinistra a Brescia» nel capoluogo lombardo, è scesa in prima linea anche a Sarajevo, pochi mesi dopo la fine della guerra nella ex Jugoslavia e in diverse occasioni in Africa (Congo e non solo). A bordo della Mare Jonio della piattaforma Mediterranea Saving Humans la Albini è medico di bordo, affiancata da un’infermiera, compito che svolgerà per due settimane circa, dopo la partenza da Licata venerdì scorso.

“Sono a bordo perché sono un medico e, semplicemente, faccio il mio lavoro – scrive in un post la ginecologa – L’ho fatto in Irpinia, a Sarajevo, in Africa. L’ho fatto per trent’anni in ospedale in Italia, oggi lo faccio nei consultori, e anche in mezzo al mare.”

La Mare Jonio non è un’imbarcazione qualsiasi. Sottoposta due volte a sequestro per avere fatto sbarcare migranti in Italia, ad aprile e a maggio, con l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è sempre riuscita a tornare in mare.

E’ inoltre l’unica nave non governativa battente bandiera italiana che monitora ciò che accade nel Mediterraneo, sostenuta da una piattaforma che raccoglie grandi e piccole associazioni italiane.

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