Volevano una strage: il clan Graziano progettava attentato contro moglie e figlio di Biagio Cava

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carabinieri quindici
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Alfredo Picariello – Il clan Graziano progettava un attentato contro la moglie e il figlio dell’ex boss Biagio Cava, deceduto nel 2017 per cause naturali. Volevano una strage, nell’interminabile faida ventennale.

La circostanza è emersa nel corso delle indagini che hanno portato all’arresto di cinque persone, oggi, 1 agosto, eseguito dai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia; l’operazione è stata eseguita tra Vallo di Lauro e Verona. Gli arrestati sono Fiore Graziano e Salvatore Graziano, rampolli del clan, figli del boss, due imprenditori del settore pompe funebri, Domenico Desiderio e Antonio Mazzocchi, e Domenico Ludovico Rega, anche lui ritenuto legato al clan; l’accusa è di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei settori edile e delle pompe funebri.

Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno scoperto che il gruppo criminale stava progettando un nuovo agguato, contro i rivali del clan Cava, e che forse il piano prevedeva l’uso di un cecchino: nei giorni scorsi i militari del reparto speciale dei Cacciatori del Gargano avevano trovato nelle campagne di Quindici un manichino di donna con due fori all’altezza del cuore, provocati da un fucile di precisione. L’idea potrebbe essere nata in seguito alla scarcerazione di Salvatore Cava, figlio del capoclan Biagio, che dopo aver lasciato il carcere era finito nel mirino insieme alla moglie, Rosalba Fusco.

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