Lega Avellino: “Imbarazzante silenzio del PD Irpino sulla vergognosa vicenda di Bibbiano”

0
268

Ormai la triste vicenda di Bibbiano è diventato giustamente un caso nazionale. Si potrebbe tranquillamente fare una fiction o addirittura un film dell’orrore, su una delle più incredibili e vergognose storie della nostra nazione.
Bambini “strappati” dalle braccia dei propri genitori ed inseriti in un meccanismo vergognoso, dove la verità veniva manipolata, attraverso strumenti e sedute dove venivano offuscati e modificati i ricordi dei bambini, in modo da alterare le procedure e accusare ingiustamente i genitori naturali di abuso e violenza.

I bambini venivano dati in affido ad altre famiglie, palesemente collegate a quel “sistema oscuro”.  Uno dei “protagonisti” di questa vergognosa storia, è il sindaco del PD Andrea Carletti (attualmente sospeso dal prefetto), ai domiciliari e in attesa di giudizio, insieme ad un responsabile del servizio sociale integrato, una coordinatrice del medesimo servizio, una assistente sociale e 2 psicoterapeuti.

Il coordinatore provinciale della Lega Giovani Avellino Giuseppe D’Alessio afferma: “In accordo con il segretario provinciale Sabino Morano, abbiamo deciso di evidenziare questo scandalo, ma soprattutto il vergognoso silenzio di qualche partito evidentemente in imbarazzo a riguardo. Credo fermamente, che qualsiasi tipo di violenza commessa nei confronti di anime innocenti come i bambini, non merita nessuno sconto di pena, anzi ogni reato dovrebbe valere il doppio. Non stiamo puntando  il dito e nemmeno accusando, non rientra nel nostro stile, ma è doveroso evidenziare che poteva capitare a tutti, quei bambini potevano esserci figli o nipoti.

Visto che il caso Bibbiano, è diventato in pochissimo tempo un caso nazionale, sinceramente ci saremmo aspettati qualche prese di posizione dal PD Irpino o almeno da uno delle 50 correnti al suo interno. Soprattutto contro quel sistema oscuro che (secondo le indagini) ha riguardato anche l’ex sindaco di Bibbiano Andrea Carletti fino a qualche giorno fa parte attiva del PD. Al di là delle ideologie e degli schieramenti, questa è una vicenda che non può essere dimenticata e nemmeno “oscurata”.
Come ha ribadito giustamente il vice premier e ministro degli interni Matteo Salvini, chi ha sbagliato deve pagare doppio, i tribunali dei minori vadano nei campi rom “.
Sabino Morano analizza e conclude” “Parlateci di Bibbiano” recita uno striscione appeso all’ingresso della galleria Acton di Napoli, facendo eco agli Hastag dei social ai titoli di molti quotidiani, l’esortazione evidentemente rivolta ai vertici di quel Partito Democratico in cui militano molti dei personaggi coinvolti nello scandalo delle scorse settimane.
Ma non è certo la tessera di partito di qualche amministratore locale cialtrone e criminale, intento a dividersi un lucroso giro d’affari con altri loschi figuri, ad intestare la responsabilità morale dei laidi misfatti di Bibbiano alla sinistra italiana.
Questa storia orribile conserva al suo interno tutta una serie di ingredienti peculiari a quella galassia che compone la moderna sinistra di casa nostra.
Tutto questo sventurato mondo, determinato da una sorta di “sopraffazione di stato” arbitraria quanto sistematica, che costituisce una quotidianità violenta ma semisconosciuta ai pi, e che emerge nei suoi più strazianti dettagli dalle recenti inchieste, è il figlio mostruoso di quella “ideologia progressista” che, senza che ce ne accorgessimo, giorno dopo giorno, si è silenziosamente imposta nella vita di noi tutti.
Negli ultimi quaranta anni una diabolica opera lenta ma metodica ed inesorabile, ha sapientemente costruito e fatto progressivamente accettare l’idea che una espertissima classe tecnocratica, avallata e coadiuvata dalla più potente quanto autoreferenziale delle italiche burocrazie che è la magistratura, avesse capacità ed autorità morale per togliere i figli a famiglie che non erano considerate adeguate a parametri da questa individuati.
Bambini sottratti ai propri genitori e dati in affidamento, semplicemente perché conducevano uno stile di vita non conforme ai parametri imposti dalla tecnocrazia del settore.
Non più quindi l’intervento dello Stato nella vita delle famiglie come soluzione emergenziale e magari temporanea, come estrema ratio in casi gravissimi e disperati, ma l’esercizio abituale di un potere affidato ad un esercito di assistenti sociali, psicologi, giudici e sociologi che si arroga il diritto di imporre uno stile di vita, un modello, un enorme tritacarne burocratico istituzionale che, moderno Minotauro dalla toga arcobaleno, si nutre delle vite di migliaia di famiglie Italiane.
Da un lato la grande operazione “ideologica” che tende a minare la famiglia naturale, la dimensione valoriale tradizionale, tutto quello che eravamo abituati a considerare certezze, dall’altro il grande business, quello delle case famiglia gestite da associazioni (di cui in alcuni casi farebbero parte addirittura dei magistrati) , che arrivano a percepire 400 euro a bambino ospitato al giorno, delle cooperative, dei professionisti del “volontariato”. Tecnocrazia, “ideologia”, associazioni, pensiero ed azione di quella dittatura del pensiero unico, filiera “economico-culturale” di quella sinistra mondialista intenta a costruire un modello di società orizzontale che distrugge il concetto di comunità, di appartenenza, sovverte ogni certezza, omologa tutto e tutti, perseguendo una società liquida, fungibile, incerta.
La vicenda di Bibbiano altro non è che il momento epifanico, la catarsi mostruosa di una vicenda molto più vasta che l’ideologia progressista e la parallela ipertrofia burocratica che ne è il principale “serbatoio culturale”, quando non direttamente il braccio armato, hanno costruito nel nostro Paese”.