Titoli di studio falsi, scoperto diplomificio in Calabria

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Titoli di studio falsi, scoperto diplomificio in Calabria.

Nelle Province di Cosenza, Lecce, Pistoia, Milano, Bergamo, Forlì–Cesena, a conclusione di una complessa attività investigativa, i  Carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno notificato 25 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emesse dalle Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di falsità materiale commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici in concorso, falsità materiale commessa da privato in concorso, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

L’attività d’indagine ha permesso di accertare un sistema volto alla falsificazione ed all’utilizzo, sull’intero territorio nazionale, di diplomi apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza e di Reggio Calabria, nonché da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, dall’Istituto Nazionale Scuole e Corsi Professionali di Cosenza.

I titoli di studio falsi sono stati formalmente acclusi dagli indagati alle domande per essere inseriti sia nelle graduatorie ad esaurimento, sia in quelle d’istituto per l’assunzione come insegnante nelle scuole primarie e dell’infanzia, su posto comune e sul sostegno.

Un caso simile è stato scoperto anche in Irpinia. Tutto è nato da un servizio giornalistico delle Iene che ha portato alla scoperta di un sistema che farebbe capo ad un ex collaboratore della Cisl Scuola. Lo scorso febbraio il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza di misura cautelare nei confronti di un esaminatore di un istituto di formazione privata del capoluogo.

I magistrati partenopei, nei giorni precedenti, avevano invece rigettato i ricorsi dei legali dell’ex collaboratore della Cisl Scuola, accusato di essere al centro di una compravendita di attestati e titoli falsi necessari per guadagnare punteggi nelle graduatorie Ata e già condannato in primo grado a quattro anni e sei mesi, e di un altro indagato.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinate dalla Procura di Avellino, erano partite da una precedente attività investigativa che aveva portato all’arresto dell’uomo per un analogo episodio (smascherato da Luca Abete di Striscia la Notizia). Durante le attività investigative, gli inquirenti avevano effettuato numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, portando alla luce un rodato sistema illegale per ottenere diplomi e attestati senza frequentare i corsi e pagando un compenso che andava dai 2.000 ai 3.000 euro, somme ridotte a 600-700 euro nell’ultimo periodo.