2 giugno, 73 anni fa nasceva la Repubblica Italiana. Ma l’Irpinia e il Sud votarono per la Monarchia

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Renato Spiniello – La Repubblica Italiana compie oggi 73 anni. Nel 1946, infatti, questo stesso giorno, attraverso un referendum istituzionale, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, si sancì il passaggio dalla Monarchia Costituzionale alla Repubblica Parlamentare.

Il risultato del referendum, a cui per la prima volta parteciparono anche le donne, venne reso pubblico soltanto 15 giorni dopo – tanto ci volle per contare tutte le schede – con questi numeri: 12.718.641 votarono a favore della Repubblica, 10.718.502 per la Monarchia, mentre 1.498.136 furono le schede fra nulle e bianche. Fu un
cambiamento enorme, che pose fine al Regno d’Italia che per 85 anni era stato governato dalla famiglia reale dei Savoia.

I seggi rimasero aperti dalle 6 alle 22 del 2 giugno e il giorno dopo fino alle ore 12 con una massiccia partecipazione. Ad Avellino addirittura si raggiunse l’87% di affluenza, anche se la campagna referendaria che anticipò quel voto si svolse in un clima acceso, contrassegnato da polemiche e da qualche incidente. L’episodio più grave avvenne durante una manifestazione monarchica, quando a Corso Vittorio Emanuele fu accoltellato il comunista Guido Guerriero, fratello del giornalista Augusto Guerriero, noto con lo pseudonimo di Ricciardetto.

Nonostante intellettuali del tempo come l’avvocato Guido Dorso si espressero a favore della Repubblica, ad Avellino e nell’intera Irpinia (ad eccezione dei comuni altirpini di Aquilonia, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Flumeri, Frigento, Guardia dei Lombardi, Lacedonia, Montecalvo, Montoro Superiore, Morra De Sanctis, S. Martino Valle Caudina, S. Sossio Baronia, Torella, Trevico e Vallata), prevalsero gli ideali monarchici, ma del resto in tutto il Meridione la preferenza data alla Monarchia divideva l’Italia in due parti: il nord repubblicano e il sud monarchico.

Ad Avellino i risultati furono i seguenti: 11.975 voti validi conferiti alla Monarchia (72,14%) e 4.625 alla Repubblica  (27,88%). La percentuale a favore di quest’ultima si alza leggermente se consideriamo i dati relativi all’intera Irpinia: la Monarchia riportò 149.800 voti (69,25%), mentre la Repubblica ottenne 66.525 voti (30,75%).

Percentuali totalmente capovolte al nord, dove si toccarono picchi anche dell’85% in favore della Repubblica. In ogni caso l’esito di quel referendum segnò la nascita della nuova Italia democratica, che venne completata con la contestuale elezione dei deputati all’Assemblea costituente incaricati di redigere la carta costituzionale, entrata in vigore nel 1948.