ESCLUSIVA/ Autostrade utilizza “materiali scadenti e non certificati” per la messa in sicurezza dei viadotti. Particolari allarmanti emergono dall’inchiesta Bis della Procura di Avellino

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Ilenia Gubitosa – Giunge al termine l’inchiesta bis sulla sicurezza e la manutenzione, riguardante i viadotti dell’A16 nella tratta Napoli-Canosa, di competenza della Procura della Repubblica di Avellino guidata dal Procuratore capo Rosario Cantelmo.

In seguito al tragico disastro di Acqualonga, avvenuto la sera del 28 luglio 2013 che costò la vita a 40 persone, e dopo aver visto crollare sotto gli occhi del mondo intero una sezione di 200 metri del Ponte Morandi, si apre più di un dubbio della reale sicurezza sulle strade italiane. Dalle verifiche effettuate nell’ambito dell’inchiesta bis emergono diverse criticità e anomalie, nella complessiva procedura di manutenzione e messa in sicurezza dei viadotti di “Autostrade per l’Italia”.

Acquisendo le dovute documentazioni riguardanti la manutenzione eseguita dall’agosto 2013 fino ad oggi da parte di Autostrade, per ben 12 viadotti compresi nel tratto Baiano-Benevento, si evincono diverse anomalie; ne elenchiamo alcune:

– la società autostrade non ha mai trasmesso al MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) alcuni video relativi alle risultanze dei crash-test effettuati dall’azienda incaricata, test finalizzati a testare l’affidabilità dei new jersey presenti sui viadotti autostradali; grave negligenza per la prima volta evidenziata ai dirigenti ministeriali proprio dal Procutare Cantelmo, nell’ambito dell inchiesta bis;

– I materiali utilizzati da autostrade, da quanto è emerso dalle indagini, sono da definirsi di scadente qualità, inoltre l’istallazione delle attrezzature finalizzate a garantire la sicurezza sulle autostrade, non è conforme alle procedure;

L’innovativo sistema di ancoraggio adottato dopo la strage di Acqualonga del 2013, non fa altro che accentuare gli elementi di insicurezza sulle Autostrade.

Dunque, dalle indagini svolte emerge che attualmente sui viadotti della tratta autostradale A/16 Baiano-Benevento, sono presenti elementi di notevole criticità e scarsa affidabilità con l’imminente pericolo per la sicurezza della viabilità autostradale.

Ne consegue che il GIP, su richiesta del Procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo, dispone il sequestro preventivo delle barriere bordo-ponte installate su 12 viadotti autostradali ricadenti sulla tratta A/16 Napoli-Canosa tra le uscite di Baiano e Benevento, precisamente i “Pietra Gemma”, “Acqualonga” (direzione Baiano-Avellino), “Carafone”, “Vallonato I e II”, “F. Lenza Pezze”, “Scofeta Vergine”, “Sabato”, “Boscogrande”, “Francia”, “Vallone del Duca” e “Del Varco”, con l’iscrizione all’albo degli indagati di Costantino Vincenzo Ivoi, Michele Renzi e Massimo Giulio Fornaci.

Ebbene, i cittadini possono ritenersi al sicuro quando viaggiano sulle autostrade italiane?

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