Imprese in crisi, tocca ai lavoratori: presentato in Unisannio il fondo WBO

0
320

Workshop nell’aula magna del DEMM di Unisannio sul nuovo fondo Workers Buy Out (WBO), istituito dalla Regione Campania, per il rilancio delle imprese in crisi.

La giornata è stata aperta dall’intervento del Professore Matteo Rossi che ha evidenziato l’importanza di strumenti regionali al supporto delle crisi aziendali. “In particolare il WBO rappresenta una modalità di rilancio aziendale che avviene da parte dei dipendenti che rilevano l’azienda in cui lavorano”.

Durante il suo intervento Rossi ha evidenziato alcuni casi di successo avvenuti proprio nel territorio campano che hanno avuto ad oggetto la Italcables di Caivano e la Screen Sud di Acerra, casi questi che hanno dimostrato l’attualità della materia oggetto del workshop.

L’interesse verso la misura è emerso anche dall’intervento di Zollo di Confindustria che si è premurato di sottolineare come la fase della crisi di impresa non debba essere vissuta come un fallimento, ma come una opportunità per il rilancio aziendale. La Palmieri di OCDEC Benevento ha ritenuto fondamentale l’individuazione di giornate di formazione sul tema, anche per poter portare a conoscenza dei consulenti tutti gli strumenti utili alla risoluzioni di momenti di difficoltà della vita aziendale.

Russiello ha aperto la serie di interventi tecnici, sottolineando che “non esiste un modello per le operazioni di WBO, ma è necessario conoscere i casi di successo. Il successo delle pregresse esperienze – ha continuato Russiello – è stato possibile con l’uso di risorse proprie dei lavoratori (TFR e mobilità in anticipo) per il rilancio dell’attività aziendale. Ma l’elemento comune non è stata solo la risorsa finanziaria, ma anche la volontà di non voler disperdere il know-how, il valore generato dallo stesso dipendente”.

Capitelli e Sirugo si sono, invece, soffermati sul ruolo di ConfeserFidi nella gestione del fondo. “Rappresentiamo un consorzio che si occupa del rilascio di garanzie a supporto”, ha sottolineato la Capitelli. Sirugo si è soffermato sul ruolo di ConfeserFidi come advisor incaricato alla gestione del fondo. “Si tratta di un progetto pilota per testare l’interesse del territorio verso questa misura. Sebbene le risorse siano esigue (pari a 1 milione di euro, ndr), questo progetto rappresenta una prima attenzione dell’ente regionale verso una fase critica della vita di impresa”, ha sottolineato Sirugo.

I soggetti beneficiari sono sia cooperative costituite da non più di dodici mesi sia cooperative costituendi. Le risorse messe a disposizione derivano dai fondi FSE. Si tratta di un finanziamento a tasso zero, rimborsabile in cinque anni, con un ammontare massimo di 225.000 euro.

Le conclusioni sono state affidate al Professore Capasso che ha evidenziato come si tratti di “un tentativo lodevole utile per agevolare le imprese in crisi. Più nello specifico è una misura che pone molto attenzione ad uno dei principali stakeholder aziendali, i dipendenti”.

Sono evidenti alcuni limiti della misura, soprattutto per quanto concerne l’ammontare stanziato e il periodo per presentare la domanda (ricompreso fra il 10 e il 20 aprile), ma, come più volte sottolineato durante il workshop, è questa una iniziativa pilota che ha lo scopo di testare una nuova misura a sostegno delle imprese in difficoltà.