Amministrative, il Pd attacca Bianchino: “Confronto negato sul centrosinistra”

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Il sindaco Mario Bianchino
Il sindaco Mario Bianchino

Montoro verso il voto. Di seguito la nota del segretario del Pd locale Alfredo Galdieri.

La situazione politica del comune di Montoro in questa fase è da film horror dove l’unica cosa che emerge è una partita elettorale in cui la fa da padrona meramente la voglia di portare a casa un risultato elettorale e scevra totalmente di idee politiche e di gestione del territorio anzi ad emergere è meramente la cultura dell’io e la mancanza del confronto. Confronto assente sia nella preparazione alla tornata elettorale sia sulle tematiche più annose per la comunità come l’ambiente, la sicurezza, la comunità e lo sviluppo economico.

Nel frattempo il territorio subisce passivo eventi che rischiano di segnare per sempre la nostra terra come la cartiera sulla quale al sindaco Bianchino forse va ricordato il significato del termine inquinamento, ma la cosa per me più grave è che oggi non ci può essere la battaglia delle carte ma la battaglia della visione della Montoro da consegnare ai nostri figli, in quanto su un insediamento molto invasivo come la cartiera era ed è opportuno il confronto con la comunità e soprattutto capire, rispetto alla gravosa royalties che il territorio paga, quale indotto economico produce e quale sviluppo economico possibile per la comunità che non possono essere solo una decina di posti di lavoro.

Confronto e discussione che non si accetta nemmeno in quel percorso che dovrebbe portare alla candidatura di un sindaco o di consiglieri all’interno di un partito quale quello che rappresento ovvero il PD. Nelle settimane scorse ho lavorato sia territorialmente che con la segreteria provinciale alla creazione di un tavolo propedeutico alla presentazione di un centrosinistra compatto e sicuramente vincente ma la risposta del sindaco Bianchino e di tutti gli appartenenti della maggioranza è stato meramente un NO, anche se qualche “chiacchierata” con il sindaco c’è stata ma al momento di sedersi ad un tavolo la risposta è stata l’assenza.

Eppure l’idea in campo era e poteva essere quella di costruire un percorso politico intorno alla figura del sindaco uscente ma all’interno delle liste è necessario un rinnovamento soprattutto rispetto a quei consiglieri decennali e che hanno sempre dimostrato nel tempo di spostare l’equilibrio verso il centrodestra nascondendosi dietro il più becero civismo, seguendo le parole del segretario nazionale: unione e rinnovamento, ma purtroppo mentre alcune parti del partito hanno accettato dimostrando di superare qualsiasi personalismo la maggioranza amministrativa con a capo il sindaco hanno al momento solo dimostrato attaccamento alle poltrone ed esaltazione del partitismo individuale. In tutta questa storia pesa anche un segreteria provinciale che sui giornali parla di temi e contenuti ma nei fatti ha solo voglia di posizionare bandierine ed incapace di prendere posizioni portando il PD irpino a perdere sia elettoralmente sia politicamente.

Nel frattempo tra l’ottimismo del sindaco delle 100 opere e del progetto del centrodestra costruito meramente sulla bandiera dell’antibianchinismo e del campanilismo la comunità ne sta uscendo sconfitta in quanto restano problemi importanti in un territorio che sta morendo, un territorio che è già annoiato da una sfida che sembra una guerra tra commari, una comunità in cui è morto il foco della speranza e del sogno legato all’amore per la propria terra, perché tanto chiunque vincerà le cose resteranno uguali.