31 Marzo 1879 – 31 Marzo 2019. I 140 anni della Stazione Ferroviaria di Avellino

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Stazione ferrovia di Avellino

Il 31 marzo 1879 venne ufficialmente inaugurata la stazione ferroviaria di Avellino. Lo ricordano, in una nota, il presidente onorario ed il presidente di “InLocoMotivi”, Pietro Mitrione e Valentina Corvigno. Dopo un excursus storico, l’associazione volge lo sguardo al presente. “Ancora oggi Avellino è l’unica città della Campania a non avere un efficiente collegamento su ferro con il capoluogo della regione. Lentamente la stazione è andata verso il declino, fino a giungere alla sua completa chiusura, nel 2012. Fu una decisione drammatica che sembrava punto di non ritorno, l’epilogo di una storia collettiva: l’Irpinia cancellata dalla geografia ferroviaria italiana.Questa volta però le proteste dei cittadini portarono la Regione Campania ad un rapido dietrofront e il provvedimento fu ritirato dopo un paio di mesi. La stazione venne riaperta ma rimase la precarietà dei servizi senza una idea per il futuro. Oggi, però, sembra formarsi una diversa visione di sviluppo per la nostra città, una nuova idea di trasporto su ferro arriva dalla amministrazione regionale che ha proposto la elettrificazione della ferrovia Salerno-Avellino Benevento, i cui lavori sono in fase di esecuzione”.

“La visione è quella di una Metropolitana Regionale. Una opportunità che consente di far rivivere anche le piccole tratte secorìndarie come la “sospesa” ferrovia Avellino Rocchetta, oggi riutilizzata a fini turistici. In questa ottica Avellino potrebbe collegarsi ai corridoi ferroviari primari in attesa della realizzazione della linea ad Alta capacità (Roma) Napoli-Bari (Taranto). L’ultimazione della metropolitana leggera cittadina di Avellino, che ha il capolinea nel piazzale della stazione FS, e la riapertura della bretella stradale a scorrimento veloce “Bonatti”, che in poco più di 5 minuti collega la zona della Ferrovia al centro della città, possono consentire la rivitalizzazione dell’intero quartiere di Borgo ferrovia attraverso una nuova politica di integrazione ferro/gomma”.

“In questi ultimi anni si è discusso lungamente sul ruolo della nostra città, sul Piano Strategico e la costruzione dell’Area Vasta: oggi ci sono le condizioni per recuperare quei ritardi e quelle idee; oggi ci sono le condizioni, ancora una volta, per iniziare un percorso di uscita dall’isolamento che, se da una parte è caratteristica, anche positiva, dei borghi appenninici, dall’altra è la causa prima dell’abbandono di quegli stessi borghi, quando alla valorizzazione delle caratteristiche di arroccamento, tradizione, enogastronomia, non si unisce la possibilità reale di raggiungerli o di muoversi da questi per raggiungere capoluoghi con possibilità lavorative maggiori in tempi relativamente brevi. 140 anni fa, il 31 marzo del 1879, la nostra stazione fu inaugurata e questo anniversario si aggiunge a quello della ricostruzione post terremoto. Approfittiamo per valutarne seriamente il futuro”.