Giovani e legalità, al Mancini il dibattito. Don Vitaliano: “Ogni giorno nel nostro piccolo possiamo cambiare le cose”

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“I giovani e la legalità: progetto per il futuro” questo il tema dell’assemblea di istituto organizzata presso la sede storica di via De Concilj del liceo Mancini di Avellino questa mattina, venerdì 22 febbraio.

I rappresentanti degli studenti, Nicola Adesso, Vittorio Bellizzi, Rodolfo Iuliano, Teresa Troisi e Thomas Vona hanno avviato la discussione, insieme al giornalista de “il Mattino”, Gianni Colucci, don Vitaliano Della Sala – il parroco da sempre in prima linea nella battaglia sociale – e Luca Guido Salomone, volontario di Libera.

Grande assente il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio che ha deciso di non partecipare alla giornata “in un luogo sottoposto a sequestro dal mio ufficio”. Una visione della legalità quella del magistrato portata fino in fondo, quindi, che ha tuttavia indignato i rappresentanti “ci dispiace che il Mancini sia sempre vittima del pregiudizio: questa palestra non è quella sottoposta al sequestro dicono.

“Come scuola siamo da sempre attenti al tema Legalità. Non è la prima volta che parliamo di lotta alle mafie e che ci avvaliamo dell’aiuto di Libera. Quest’anno riportiamo attenzione del tema incentrandoci sul bene comune del Mancini” afferma il giovane Nicola Adesso introducendoci alla giornata.

Da diversi anni, infatti, le classi del Mancini sono coinvolte nel progetto “Tracce di legalità”, frutto della collaborazione attiva con il Presidio provinciale dell’Associazione di Don Ciotti, impegnato per diffondere educazione alla legalità in stretta connessione con il mondo giovanile.

Per tali ragioni, gli studenti impegnati nella preparazione della “XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, il prossimo 21 marzo, che si svolgerà per la Campania proprio ad Avellino, hanno voluto dare un contributo culturale di alto profilo, sollecitando la discussione su un tema di notevole rilevanza.

Un dibattito necessario per capire quanto la scuola sia importante per lavorare sulla legalità.

“Cosa possiamo fare nel nostro piccolo” si chiedono i giovani studenti; alcuni di loro raccontano la loro esperienza, i contatti con la “illegalità”. E allora, che fare? Don Vitaliano racconta loro una vecchia e antica storia: quella del colibrì che porta una goccia d’acqua nel becco per contribuire a placare le fiamme di un incendio. Una bellissima metafora per insegnare ai più giovani, e non solo, quanto siano importanti i gesti più piccoli.

di Maria Giovanna La Porta