VIDEO/ I prof polemizzano con il ministro Bussetti, ma la scuola irpina continua a perdere iscritti

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Marco Grasso – Mentre i professori irpini continuano a polemizzare a distanza con il ministro Bussetti per le sue non proprio concilianti esternazioni sulla scuola e i docenti meridionali, i primi dati sulle iscrizioni al prossimo anno scolastico sono a dir poco allarmanti.

Nelle scuole superiori il numero di iscritti è passato da 3700 a 3200, per un calo di oltre il 15 per cento. Sicuramente meno preoccupante il trend delle iscrizioni alle primarie e secondarie di primo grado. Il calo, ma i dati sono ancora parziali, è minimo, se non fisiologico.

Il quadro che emerge, in attesa dei dati definitivi che arriveranno entro la fine di febbraio, è in ogni caso preoccupante e sembra confermare quanto registrato all’inizio dell’anno scolastico in corso.

Nel 2018 si sono infatti persi complessivamente circa mille alunni. I motivi? Sicuramente lo spopolamento e il crollo delle natalità, ma anche l’incapacità del sistema scuola di leggere il mercato e adeguarsi alle nuove esigenze formative.

Fin troppo facile immaginare le conseguenze della progressiva riduzione delle iscrizioni alle scuole irpine. Altri istituti rischiano infatti di perdere la dirigenza, senza considerare l’effetto domino su cattedre e posti di lavoro.

Del resto, dal 2000 ad oggi, il numero di istituzioni scolastiche è passato da 115 a poco più di 70 per un crollo verticale del 50 per cento.

Insomma, se lo spirito di sacrificio di docenti e dirigenti del Sud non può essere messo in discussione con slogan e luoghi comuni, sarebbe comunque il caso di provare ad invertire il trend con politiche di sviluppo e scelte formative in linea con le mutate esigenze del mercato del lavoro.