L’INDAGINE/ “Se vi chiedono, dite che avete frequentato”. Diplomi falsi, 50 casi in un mese

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Renato Spiniello – Avellino e la provincia casertana. E’ da qui, da appena un paio di diplomatici autorizzati a rilasciare certificazioni internazionali in campo informatico e altre riconosciute dal Miur, che tra il settembre e l’ottobre 2017 sono provenuti una cinquantina di attestati “comprati”, in quanto ottenuti senza sostenere alcun esame né tantomeno frequentare i corsi, semplicemente pagando la somma di 2.300 euro. Tali titoli servivano, nella maggior parte dei casi, ad aumentare i punteggi dei beneficiari della compravendita per partecipare al concorso nel personale Ata.

E’ quanto emerge dall’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino e portata avanti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri agli ordini del capitano Quintino Russo. Il caso era stato sollevato da un servizio di Luca Abete per Striscia la Notizia, da qui è stato scoperchiato il vaso di Pandora sul “sistema” della false attestazioni.

A porre le firme su quei titoli, gli indagati raggiunti dalle misure cautelari degli arresti domiciliari, della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e dell’obbligo di presentazione alla P.G. dopo un blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo tra Avellino, Montefalcione, Ottaviano, San Prisco e Palma Campania.

Tra questi c’è Antonio Perillo, l’ex collaboratore esterno della Cisl Scuola di Avellino smascherato proprio da Abete e già condannato in primo grado a 4 anni e mezzo in un filone parallelo d’indagine. Il 67enne, secondo gli inquirenti, aveva un ruolo centrale nell’organizzazione, in quanto era colui che procacciava clienti per gli altri indagati, ovvero gli esaminatori degli istituti che rilasciano i diplomi. A coloro che mostravano interesse per il concorso Ata, Perillo proponeva la compravendita: i prezzi arrivavano anche a superare i 2.000 euro.

Ma i mali del vaso di Pandora scoperchiato dalle recenti indagini sono destinati ad aumentare ancora. Nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelare, si legge più volte la frase “insieme ad altre persone non identificate”, in più, a seguito di perquisizioni e sequestri presso gli istituti finiti nel mirino, sono stati rinvenuti file che contengono decine e decine di nominativi di soggetti che avrebbero comprato le attestazioni. Alcuni di questi hanno confermato di aver ricevuto da Perillo i titoli dietro pagamenti e senza aver mai frequentano corsi o sostenuto esami.

“Avete frequentato, siete andate a fare il corso. Se ti domandano, se ti domandano tu dici io sono andato”. Avevano detto Perillo e un suo amico nel tentativo di avvertire i “clienti” nel caso fossero stati ascoltati dagli inquirenti. Una conversazione intercettata però dai Carabinieri.