Marco Grasso – Una giornata di informazione e volantinaggio in città ed una manifestazione sotto la sede della Regione a Napoli. La Fiom Cgil torna alla carica sulla vertenza Fca e chiede garanzie sul futuro dello stabilimento di Pratola Serra. Sabato saranno allestiti gazebo e punti informativi in diverse zone del centro, a febbraio, invece, si conta di tornare sotto la sede della Regione a Palazzo Santa Lucia.
“Il 2018 si è concluso con un ulteriore calo della produzione e le prospettive per il nuovo anno sono tutt’altro che incoraggianti”, precisa il segretario provinciale della Fiom Giuseppe Morsa.
Circa 350mila i motori realizzati nel 2018, 50mila in meno dell’anno precedente. “E’ chiaro che andando verso l’ibridizzazione dei motori che montano sulla Jeep Renegade, la 500X, la Stelvio e la Giulia, per Pratola Serra diventa tutto più complicato. Le commesse sono destinate a ridursi ulteriormente”.
“Ormai in Irpinia – continua Morsa – si vive di cassa integrazione, al momento è una delle poche certezze. Ma presto bisognerà riaprire la discussione anche su questo fronte, prima dell’estate scadranno gli ammortizzatori sociali e senza un nuovo motore e un serio piano di riconversione dello stabilimento irpino diventa difficile intravedere una prospettiva positiva. Senza diesel elettrico non c’è futuro, è questa la verità”.
Morsa non risparmia critiche al Governo, ma punta il mirino soprattutto su Fca. “L’ecotassa e le politiche messe in campo da questo Governo non aiutano, ma gli investimenti dipendono sempre da Fca. E’ l’azienda che, in prima battuta, ci deve delle risposte. Il piano industriale è debole e rischia di essere ulteriormente ridimensionato. Altre realtà all’estero annunciano esuberi perché, a differenza degli stabilimenti italiani, la loro legislazione non prevede ammortizzatori sociali, ma questo ci tranquillizza relativamente”.
Morsa non nega le difficoltà di dialogo e confronto con le altre sigle sindacali. “Mi sembra che ci sia troppa attenzione verso il Governo, qualcuno dimentica che il futuro dei lavoratori è legato prima di tutto alle scelte dell’azienda”.
Dialogo aperto con lo stabilimento di Cento, con il quale si sta lavorando per organizzare una manifestazione unitaria. “Abbiamo gli stessi problemi, dobbiamo fare fronte comune – conclude Morsa – se vogliamo smuovere le acque ed ottenere risposte rapide e adeguate da Fca”.