Strage bus, Autostrade per l’Italia: “Rammaricati per la sentenza”

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“Autostrade per l’Italia, nel ribadire nuovamente la più profonda e sentita vicinanza ai parenti delle vittime, esprime rammarico in merito alla sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Avellino nei confronti delle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Cassino”.

E’ quanto riferisce la società che gestisce le tratte autostradali a margine della pronuncia di primo grado che questa mattina ha visto assolti – tra la rabbia dei parenti delle vittime – l’ad Giovanni Castellucci e altri dirigenti: Riccardo Mollo, Giulio Massimo Fornaci, Antonio Sorrentino, Michele Maietta e Marco Perna.

Condannati a sei anni di reclusione per disastro colposo e omissioni in atti d’ufficio invece l’ex direttore di tronco Michele Renzi, Paolo Berti, Bruno Gerardi e Gianni Marrone a cinque anni. Sei anni anche per Nicola Spadavecchia e Gianluca De Franceschi.

Di qui il rammarico di Autostrade per l’Italia che aggiunge: “I legali dei dirigenti e dei funzionari coinvolti si riservano la lettura delle motivazioni per ricostruire il percorso logico-giuridico seguito dal Giudice, a fronte delle solide argomentazioni difensive proposte dagli imputati nel corso del dibattimento che hanno dimostrato la correttezza del loro operato”.

Nessuna responsabile. “Autostrade per l’Italia – si legge ancora nella nota ASPI – ribadisce altresì che nel corso del dibattimento è emerso con chiarezza che la causa dell’incidente è riconducibile alle disastrose condizioni del bus – che viaggiava con un milione di chilometri, non aveva meccanica in ordine, non era mai stato sottoposto a revisione e aveva gli pneumatici usurati e non omologati, oltre che il sistema frenante non funzionante – e alla condotta dell’autista”.