Camera di Commercio, la fusione con il Sannio può attendere

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Per la fusione tra le Camere di Commercio di Avellino e Benevento bisognerà attendere ancora. Molto probabilmente sarà il 2019, salvo ulteriori imprevisti, l’anno giusto. Se si pensa che l’iter si è di fatto messo in moto nel 2016, l’operazione si è rivelata decisamente complicata. E rischia di esserlo ulteriormente nell’ultima fase, quella che porterà all’ente camerale unico.

Le ragioni dei continui intoppi e rallentamenti sono sicuramente burocratiche, ma non solo. A detta di molti sarebbe venuto anche in parte meno quello spirito di cooperazione e collaborazione che, soprattutto all’inizio, aveva animato i due enti.

Lo scenario relativo all’accorpamento delle due strutture camerali che, in una fase iniziale, sembrava l’unica strada possibile per evitare di finire nelle grinfie della Camera di Commercio di Salerno, è andato progressivamente mutando. L’operazione, come dimostrato in altre realtà del Paese, non sarebbe più necessaria e indispensabile per sopravvivere e questo avrebbe raffreddato non poco gli entusiasmi.

Tornare indietro sembra sia impossibile, ma di andare avanti speditamente nanche c’è più tanta voglia. Le maggiori resistenze arriverebbero dalla sponda sannita che, numeri alla mano, nell’operazione di fusione rappresenta la parte più debole. Tocca in ogni caso alla Regione arbitrare e chiudere la partita con un decreto che, dopo il primo tentativo decisamente mal riuscito, dovrebbe essere emenato agli inizi del nuovo anno.

In attesa della fusione che verrà, la Camera di Commercio di Avellino ha approvato il Bilancio di previsione 2019. I numeri sono più che confortanti e consentiranno investimenti per le imprese irpine e le filiere di eccellenza, ma anche nuovi bandi per l’internalizzazione e non solo. Il totale stanziato nel documento ammonta a 2,2 milioni di euro, lo stesso stanziamento previsto l’anno scorso.

Confermata anche la partecipazione al “Vinitaly” 2019 e ad altre fiere nazionali ed internazionali. Nonostante il disavanzo di 1 milione certificato dall’ultimo consuntivo, l’ente camerale guidato da Oreste La Stella può contare su un tesoretto da 20 milioni di euro, che rappresenta l’ammontare degli avanzi di gestione registrati negli anni scorsi.