Bologna – C’è poco da fare, il palazzetto di Casalecchio di Reno porta sempre una discreta fortuna ai biancoverdi. L’urna ha infatti accoppiato i lupi con la Banca Tercas Teramo, la più ‘abbordabile’ (ma le virgolette con il team di Capobianco sono assolutamente d’obbligo) tra le quattro teste di serie e l’unica che Avellino ha già sconfitto in stagione regolare (anche se ci è andata molto vicino sia con Siena che con Roma). Inoltre, la Scandone è finita nella parte migliore del tabellone, ovvero quella senza la Montepaschi Siena, affrontabile da Best e compagni solo in un’eventuale finale.
Questi i quarti:
1)Montepaschi Siena – Ncg Cantù
2)Lottomatica Roma – La Fortezza Bologna
3)Banca Tercas Teramo – Air Avellino
4)Benetton Treviso – Premiata Montegranaro
Le semifinali vedranno accoppiate la vincente del primo incontro con quella del quarto e la vincente del secondo con quella del terzo. Avellino, in caso di passaggio del primo turno, affronterebbe una tra Lottomatica Roma e La Fortezza Bologna. Sulla carta la Scandone può essere soddisfatta, ma guai a sottovalutare Teramo, che sulla panchina ha quello che si sta confermando come uno dei migliori coach italiani. E’ l’ex di turno Andrea Capobianco, uno che è abituato a preparare al meglio le sfide e che dopo la ‘batosta’ subita in casa propria dai lupi avrà sicuramente studiato nuove alternative. A livello di roster, però, i biancoverdi vincono nettamente ai punti per profondità e qualità.
“Guai a volare troppo in alto con la fantasia, manteniamo i piedi per terra – ha però ammonito Luigi Ercolino subito dopo il sorteggio – “l’importante era evitare Siena e ci siamo riusciti, ma non bisogna dimenticare che dopo la Montepaschi c’è un grandissimo equilibrio e tutte le sfide sono aperte ad ogni tipo di pronostico, come dimostra la classifica cortissima e i risultati a sorpresa che maturano di settimana in settimana”. Ercolino giustamente e saggiamente preferisce non fare programmi, ma avverte: “Fino ad ora la più grande avversaria di Avellino è stata Avellino stessa. Siamo consapevoli delle nostre potenzialità, riconosciute da tutti, ma dobbiamo pensare ad una gara alla volta, arrivando preparati al meglio ad ogni incontro per evitare di farci cogliere impreparati. Poi, nulla è impossibile”. (giu.mat)