Smog, intesa tra Avellino e altri Comuni. Ma niente stop auto, Spagnuolo: “Prima miglioriamo i trasporti”

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Marco Imbimbo – Mettere in campo delle misure congiunte per contrastare l’inquinamento e modificare, laddove serve, il protocollo sottoscritto a gennaio. Il tavolo tra i Comuni di Avellino, Montefredane, Monteforte, Ospedaletto, Capriglia e Atripalda, si è concluso con un accordo a metà.

Ogni Comune si impegnerà a contrastare il fenomeno degli abbruciamenti (anche se alcuni già hanno messo in campo delle misure) e anche verificare le caldaie, ma di fronte alla richiesta dell’assessore all’Ambiente, Massimo Mingarelli, di attuare ordinanze che blocchino la circolazione, come sta facendo Avellino, è arrivato un secco “no” dagli altri Comuni. «Dobbiamo prima implementare il trasporto pubblico locale e fare un piano congiunto sul traffico, poi possiamo pensare alle limitazioni al traffico», è stata questa in sintesi, la risposta degli altri Comuni secondo cui bisogna prima mettere in campo delle alternative all’uso dell’auto.

L’incontro ha visto la presenza solo dei Comuni che a gennaio hanno sottoscritto il protocollo, a cui si è aggiunto Monteforte. «La sua presenza è molto importante – sottolinea Mingarelli – anche se avremmo preferito che ci fossero anche gli altri Comuni che ancora devono firmare il protocollo». L’assessore all’Ambiente, presenta al tavolo insieme al sindaco Ciampi e al vicesindaco Picariello, ha sottolineato l’impegno degli altri Comuni nel contrastare l’inquinamento, ma «l’unica cosa su cui invece si deve ancora lavorare è relativa all’utilizzo delle auto. Se per Avellino è fondamentale la limitazione, gli altri Comuni ci hanno fatto intendere che, per loro, rappresenta una problematica di scarso rilievo sia per il numero di auto presenti che per la conformazione territoriale».

Nel frattempo, ad Avellino, l’ordinanza anti smog resta in vigore, con Mingarelli che spiega anche l’integrazione firmata ieri da Ciampi e Arvonio sulle targhe alterne: «Non si tratta di una modifica sostanziale, ma solo di un chiarimento».

Il tavolo dei comuni firmatari ha anche deciso di attuare delle modifiche al protocollo che saranno «a medio e lungo periodo – spiega Mingarelli – cercando di sottolineare l’importanza che hanno i trasporti pubblici, altrimenti si rischiano di isolare delle zone. Inoltre i Comuni si uniformeranno alla nostra ordinanza contro gli abbruciamenti e sui controlli alle caldaie. Ci sarà anche una riorganizzazione del piano traffico con tutti i comuni limitrofi in modo da snellire la circolazione».

Atripalda, Mercogliano e Monteforte hanno annunciato al tavolo che non metteranno in campo limitazioni alla circolazione, elemento che non è piaciuto a Mingarelli: «Avrei preferito che lo avessero fatto». Nel frattempo, però, resta un altro elemento da considerare, se l’obiettivo è migliorare e aumentare il trasporto pubblico locale, al tavolo di oggi non c’era l’Air, ma Mingarelli taglia corto: «L’Air riveste un ruolo fondamentale e deve essere presente in ogni questione relativa all’ambiente». Per quanto riguarda, invece, i controlli alle caldaie, resta il problema di capire come verranno effettuati visto che il Comune di Avellino è in sotto organico compreso il Comando dei Vigili, eppure Mingarelli ribadisce: «I controlli verranno effettuati tramite i vigili e del personale che stiamo cercando di individuare all’interno del Comune».

Da parte degli altri Comuni, è stata espressa disponibilità a mettere in campo «una serie di iniziative rapide fino a fine anno – spiega il sindaco di Atripalda, Geppino Spagnuolo – a cominciare dagli abbruciamenti in zona agricola e dal contenimento per il riscaldamento delle abitazioni. Ci rendiamo conto della fase emergenziale che stiamo attraversando. Inoltre abbiamo preso anche l’impegno sul discorso del traffico veicolare, implementando il servizio pubblico prima di prendere eventuali misure».

Al momento, dunque, Atripalda non limiterà la circolazione sul suo territorio, come sottolinea Spagnuolo «ma abbiamo preso l’impegno di valutare la situazione in maniera congiunta. Non vorremmo che si venissero a creare delle zone a macchia di leopardo, dove si concentra la circolazione, finendo per causare un effetto controproducente con una circolazione che si concentra su altre zone».

Insomma, da parte degli altri Comuni è stata sottolineata la necessità di individuare prima delle alternative all’uso dell’auto e poi mettere in campo limitazioni. «Serve una valutazione complessiva – sottolinea Spagnuolo – prima di capire se è necessario fare questo, ma l’impegno complessivo c’è».