Consolidato: meno entrate dai tributi. Non tornano i conti con le partecipate

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Marco Imbimbo – La giunta comunale “fotografa” lo stato dei conti dell’ente di Piazza del Popolo e ora attende il parere dei revisori dei conti. Una volta ottenuto, il Consolidato 2017 potrà arrivare in Aula per la sua approvazione.

Un passaggio fondamentale per il futuro degli otto precari dell’ente e la loro stabilizzazione. Il conto economico, però, restituisce anche altre due fotografie: una riduzione netta dei proventi dai tributi, ma anche la mancata riconciliazione di debiti e crediti tra Comune e società quali Acs e Alto Calore.

«L’approvazione del consolidato, da parte de consiglio comunale, è necessaria per la stabilizzazione degli 8 precari del Comune», spiega l’assessore alle Finanze, Gianluca Forgione.

«Con questo atto si è provveduto a consolidare l’Alto Calore Servizi, di cui il Comune detiene il 10,37% di quote, e dell’Acs, società in house – prosegue l’assessore. Invece non si è provveduto a consolidare le altre partecipate perchè non sono superati i parametri previsti dalla norma in quanto soglia di rilevanza».

Ci sono delle differenze rispetto all’anno precedente dove il Consolidato chiudeva con un risultato di esercizio pari a oltre 4 milioni di euro, mentre quest’anno è di circa 900 mila euro. «C’è una riduzione del risultato economico di esercizio dell’utile – ammette Forgione. La differenza è dovuta a una riduzione dei proventi di gestione, in particolare a quelli derivanti dai tributi. Nel conto economico del 2016 erano pari a quasi 45,5 milioni di euro, mentre in quello 2017 è di circa 36,7 milioni di euro».

Riemerge, dunque, il solito problema legato alla riscossione dei tributi. «Il problema riguarda l’attività giuridica di accertamento dei tributi, quindi anche l’attività ordinaria dei tributi comunali, tra le somme scritte nelle competenze dei vari esercizi – spiega. La flessione, infatti, è soprattutto dovuta alla voce “proventi dai tributi”».

Inoltre nel Consolidato 2017 emerge un altro problema che ha spesso caratterizzato di bilanci precedenti e che venne sottolineato anche dai revisori dei conti per il famoso Consuntivo 2017, ovvero la forte discrepanza tra i conti del Comune e quelli delle partecipate, con una mancata riconciliazione tra debiti e crediti. Un balletto delle cifre che non riesce a restituire un quadro chiaro del dare-avere tra i vari enti.

«Attualmente sono ancora in fase di riconciliazione gli importi, sia debiti che crediti reciproci, e risulta ancora questa differenza – ammette Forgione. Per quanto riguarda l’Alto Calore, c’è una discrepanza minima di 26 mila euro tra i crediti che dichiara di vantare l’ente e quanto invece sostiene di dover corrispondere l’azienda».

Una differenza di scritture più netta, invece, viene fuori tra ciò il Comune sostiene di dover dare all’Acs, e quanto invece ritiene di dover incassare l’azienda dall’ente di Piazza del Popolo. «Secondo la nota informativa del Comune, i debiti verso Alto Calore sarebbero di circa 1,5 milioni di euro, mentre per l’azienda i crediti che vanta sono di circa 2,8 milioni di euro, con una differenza di circa 1,3 milioni di euro» spiega Forgione.

Un problema simile c’è anche con l’Acs, di cui il Comune detiene il 100% delle quote, e riguarda i debiti con una differenza di circa 500 mila euro, mentre per i crediti le cifre sono in fase di definizione. «Anche con Acs risultano delle differenze sulle quali si sta procedendo alle riconciliazioni. Sono sempre dovute alle differenze di conguaglio a fine anno», spiega Forgione.