La nota di Gianluca de Cunzo, Fiorentino Lieto e Generoso Testa, rispettivamente delle associazioni di consumatori ADOC, Federconsumatori e MDC.
Ad Avellino le sanzioni per la mancata esposizione del tagliando o per il mancato rispetto del limite orario all’interno delle cc.dd. strisce blu, sono d’importo superiore a quelle applicate in altri Comuni, come ad esempio il Comune di Napoli.
Nel Comune di Napoli la sanzione minima applicata per questo tipo d’infrazione è pari ad € 25,00, ad Avellino invece sale ad € 41,00 . Il motivo di tale discrepanza è rintracciabile nell’applicazione di due distinti commi dell’art. 7 del Codice della Strada. Il Comune di Avellino applica il comma 14, mentre il Comune di Napoli il comma 15.
Ci siamo anche preoccupati di verificare quali dei due Comuni avesse ragione ed in nostro ausilio è pervenuta la stessa Corte di Cassazione la quale, in una recente sentenza del 03 Agosto 2016, la numero 16258, ha chiaramente stabilito che in materia di sosta a pagamento su suolo pubblico, ove la sosta si protragga oltre l’orario per il quale è stata corrisposta la tariffa (ndr. lo stesso vale anche per la mancata esposizione del tagliando), si incorre in una violazione delle prescrizioni della sosta regolamentata, ai sensi dell’art. 7, comma 15, del Codice della Strada.
Già in passato le scriventi associazioni denunciarono la circostanza che l’allora regolamento comunale che disciplinava la sosta a pagamento era incompleto e pertanto illegittimo.
In quella occasione fu chiesta una rivisitazione generale del piano parcheggi. La risposta del Comune fu semplicemente quella di modificare il regolamento comunale al fine di garantire il legittimo incasso delle sanzioni. Tale condotta non mira certamente a tutelare l’interesse generale dei cittadini, bensì ha il solo scopo di salvaguardare meri principi di cassa.
L’estensione indiscriminata dei parcheggi a pagamento ha generato, soprattutto nelle zone periferiche, una vera è propria desertificazione. In molte zone della città i parcheggi sono quasi completamente vuoti.
Occorre evidenziare che il servizio della sosta a pagamento deve essere finalizzato a favorire la mobilità, in particolare nelle aree di maggiore interesse commerciale, turistico e amministrativo. Ove non vi è questa necessità, la richiesta di un compenso per la sosta, rappresenta una pura e semplice tassazione, vietata dalla Legge.
Le scriventi associazioni invieranno una diffida al Comune di Avellino, alla Polizia Municipale e alla Prefettura di Avellino, per chiedere l’immediata sospensione delle sanzioni. Con l’occasione, le medesime associazioni chiederanno nuovamente una rivisitazione del piano parcheggi, più confacente agli interessi della mobilità e della collettività in generale..