Mozione di sfiducia il 24 novembre, ma tutto dipende dal dissesto

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Marco Imbimbo – La mozione di sfiducia arriverà in Aula il 24 novembre, mentre entro il 19 novembre la giunta Ciampi dovrà portare il bilancio Consolidato per passare, poi alla stabilizzazione dei precari. È questo quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo, ma il percorso non è lineare come sembra.

La mozione, infatti, potrebbe venire ritirata poco prima del 24 novembre se non dovesse arrivare in tempo il parere dei revisori dei conti sulla proposta di dissesto dell’amministrazione. Senza quel parere, l’argomento non può arrivare in Consiglio Comunale. Tra i 19 firmatari della sfiducia, infatti, c’è chi vuole prima la discussione sul dissesto e poi quella sulla mozione. Intanto, a giorni, la Prefettura dovrebbe diffidare l’ente per la mancata approvazione degli equilibri di bilancio, portando l’amministrazione Ciampi a una nuova corsa contro il tempo.

Il primo passaggio, però, è il Consolidato, che l’amministrazione ancora non ha approvato. «Ho fatto esplicita richiesta di calendarizzare il Consolidato per il 19 novembre – spiega Adriana Percopo. Questo consentirebbe di mandare le carte alla Cosfel per la stabilizzazione degli 8 precari entro il 20 novembre, unica data certa che ci è stata fornita».

Invece il 24 novembre arriverà in Aula la mozione di sfiducia al sindaco Ciampi, anche se la sensazione è che possa essere ritirata dai firmatari qualche giorno prima, per discutere prima di dissesto. «La sensazione è che si perda tempo rinviando questioni molto più importanti come, appunto, il Consolidato ma anche la gestione dei servizi sociali. Più che dissesto finanziario, è chiaro il dissesto politico», tuona Percopo.

Per Gianluca Festa, capogruppo di “Davvero” e firmatario della mozione di sfiducia, non c’è possibilità che possa essere ritirata. «Per noi si discute il 24 novembre. Chi, eventualmente, volesse attuare una strategia alla luce di questa mancata discussione, lo farà presente ufficialmente. Ma ad oggi è stata fissata la data del 24 novembre e noi, come gruppo “Davvero”, siamo intenzionati a votare la sfiducia – sottolinea. Non vogliamo subordinare la discussione della sfiducia al dissesto perché, il parere dei revisori, potrebbe arrivare anche tra tre mesi, ragionando per assurdo, e non siamo disposti a dover spostare così tanto la fine di questa non-consiliatura. La città è allo sbando totale, c’è un immobilismo preoccupante. Noi siamo per dare un governo ad Avellino».

Diversa, invece, è la posizione del gruppo “Mai più” anch’esso tra i firmatari della mozione. «In maniera responsabile abbiamo concesso tutto il tempo all’amministrazione per risolvere le pratiche in itinere – spiega il capogruppo Luca Cipriano – come la stabilizzazione de precari, gli equilibri di bilancio e i servizi sociali. Non c’erano altre strade. Per questo abbiamo chiesto di calendarizzare la sfiducia per l’ultima data utile, il 24 novembre».

IL suo gruppo, però, potrebbe chiedere il rinvio della mozione, qualora non dovesse arrivare prima la discussione sul dissesto. «Riteniamo necessario prima completare l’operazione verità sui conti e poi formalizzare la sfiducia». Un eventuale ritiro, però, non farebbe tramontare del tutto la mozione di sfiducia, perché verrebbe poi ripresentata: «Tutti rimaniamo dell’idea che l’amministrazione non funzioni».

Anche per i “Popolari”, il ritiro della mozione di sfiducia risulta, ad oggi, difficile: «L’abbiamo firmata ed è stata calendarizzata – spiega Nicola Giordano. Il ritiro è un qualcosa difficile da realizzare, perché lo devono fare 19 persone, cioè i firmatari».