Smog, lo strano caso della centralina Arpac: niente più dati dopo il blocco auto

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Marco Imbimbo – Sarà sicuramente una coincidenza, ma quasi subito dopo l’annuncio del blocco alla circolazione, la centralina Arpac ha cominciato a funzionare male.

Dal 16 ottobre a ieri, infatti, non si hanno più dati sulla quantità di polveri sottili nell’aria. L’unica rilevazione è quella del 30 ottobre, con 14 microgrammi di polveri sottili nell’aria, a fronte del limite massimo di 50 microgrammi.
A parte quella rilevazione, i bollettini quotidiani dell’Arpac sulla qualità dell’aria, non hanno fornito più dati. La casella dedicata alla centralina installata nella “Dante Alighieri” non fornisce più numeri, ma al loro posto compare sempre “np” (dati non pervenuti) o “nv” (dati non validabili). Addirittura dal 23 al 25 ottobre, in quella casella, è comparsa la lettera “M” (centralina in manutenzione)

Insomma, a ben vedere, da quando è scattato il blocco alla circolazione in città, ci sarebbe un malfunzionamento della centralina. Non è più possibile sapere quale sia la qualità attuale dell’aria e il livello di inquinamento, né tanto meno si può capire se queste limitazioni alla circolazione stiano funzionando o meno.

Il numero di superamenti annui del limite massimo di Pm10 è fermo a 29, quello registrato lo scorso 14 ottobre (con bollettino pubblicato il 15 ottobre) e che fece scattare l’allarme a Palazzo di Città. Il 17 ottobre,  infatti, il sindaco ha firmato l’ordinanza anti-smog, ma stesso quel giorno, il bollettino relativo al 16 ottobre (vengono pubblicati sempre il giorno dopo) non aveva fornito più informazioni sulla qualità dell’aria perché il dato relativo alle polveri sottili risultava “non validabile”.

Una coincidenza strana anche perché, fino a quel momento, la centralina Arpac stava funzionando in maniera abbastanza regolare, fornendo quasi quotidianamente dei dati sulla quantità di polveri sottili presente nell’aria.

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