Morsa (Fiom) attacca la politica: “Torni a parlare di lavoro e occupazione”

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Marco Grasso – “Non è più accettabile che ci siano aziende della nostra provincia ancora prive di un responsabile della sicurezza. E’ una situazione che, alla luce dei drammatici dati sulle morti bianche, non può essere più tollerata”. La sicurezza sul lavoro è una delle linee rosse che guiderà l’azione di Giuseppe Morsa, neosegretario provinciale della Fiom Cgil.

Al suo fianco, nel corso della conferenza stampa post-congresso, anche Silvia Curcio e Italia D’Acierno che completano la nuova segreteria della Fiom. Le vertenze ex Irisbus e Fca sono segnate in rosso nell’agenda di Morsa che garantisce un impegno a tutto campo dell’organizzazione sindacale.

“L’Irpinia vive una stagione di grande sofferenza. Negli ultimi otto anni sono stati bruciati circa 2mila posti di lavoro e quasi 40 aziende hanno chiuso i battenti. Sono questi i numeri con i quali dobbiamo misurarci. C’è la necessità di andare oltre l’ordinario e mettere in campo proposte concrete, magari proiettate nel medio-lungo termine. Credo che la Fiom, anche su questo fronte, abbia sempre fatto la sua parte”.

Morsa non risparmia più di una stoccata alla politica. “Sarebbe ora che tornasse a parlare di lavoro e, soprattutto, ad impegnarsi concretamente per la crescita e lo sviluppo di questa provincia. Mi sembra che la politica e le istituzioni siano decisamente assenti sulle principali vertenze aperte sul territorio, eppure, restando solo ai casi ex Irisbus e Fca, stiamo parlando di stabilimenti che garantiscono, o dovrebbero garantire, occupazione a migliaia di persone. Anche la Regione – rincara la dose il segretario della Fiom – continua a restare a margini e, in questo senso, la vertenza ex Irisbus è emblematica. La Regione Emilia è molto più presente e vicina alla Bredamenarini. La stessa attenzione, come confermato anche negli ultimi incontri ministeriali, non possiamo riscontrarla da parte della Regione Campania”.

Chiede maggiore attenzione alle istituzioni anche Silvia Curcio, storico riferimento della vertenza di Flumeri. “Sembra che il piano industriale di realizzazione del nuovo polo pubblico dei pullman stia finalmente entrando in una fase più strettamente operativa. Bus Italia ha avviato i sopralluoghi a Flumeri e questo lascia ben sperare, anche se è chiaro che la strada resta in salita. I nuovi assetti societari sono ancora un mistero e, in questa fase, senza numeri certi, diventa ancora difficile parlare del futuro del nostro stabilimento. Molto dipenderà dal prossimo Cda di IIA, speriamo che Del Rosso non faccia altri colpi di testa. Il nostro timore è che, in sede di trattativa, possa alzare la posta e complicare il buon esito dell’operazione”.

Italia D’Acierno auspica l’avvio di una nuova stagione di confronto e dialogo sui temi della rappresentatività sindacale. “L’ultima parola deve spettare ai lavoratori, sono loro a dover decidere e valutare l’operato del sindacato. C’è bisogno di coinvolgere maggiormente la forza lavoro, quando si tratta di definire accordi, ma anche nella quotidiniatà. Per noi della Cgil è stato sempre così, ed è su queste basi che vogliamo riprendere il dialogo e il confronto anche con le altre sigle sindacali. Per la Cgil e la Fiom l’unità sindacale resta un valore fondamentale che non deve però essere raggiunto e perseguito a qualsiasi condizione e costo. In questi anni, proprio alla Fca, abbiamo dimostrato che, come Fiom, siamo in grado di portare avanti la nostra azione anche da soli, nonostante esclusi da ogni tavolo di confronto con l’azienda”.