Bollette Alto Calore più salate: il caso finisce in Procura

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Alto Calore

Bollette Alto Calore, i Consumatori portano gli aumenti in Procura. Continua l’iniziativa di lotta delle associazioni dei consumatori Adoc, Federconsumatori e Mdc “per fare chiarezza e contrastare i recenti aumenti tariffari deliberati ed applicati di concerto tra Ato Calore Irpino e Alto Calore Servizi”.

“Avevamo già espresso i nostri dubbi circa la legittimità e la congruenza del contestata manovra tariffaria e come preannunciato, è stata inviata istanza di accesso agli atti nei confronti dell’Ato Calore Irpino e dell’Arera”, precisano i segretari Gianluca de Cunzo, Fiorentino Lieto e Generoso Testa.

In questi giorni è pervenuta risposta da entrambi gli enti ed è stata analizzata la documentazione amministrativa fornita dall’Alto Calore Servizi. “Si è avuta la conferma che gli aumenti tariffari deliberati dall’Ato e applicati dall’Alto Calore non sono stati approvati dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente”

“Addirittura la contestata delibera dell’Ato non è stata pubblicata sul Burc della Regione Campania, circostanza alquanto stravagante, tenuto conto che  siamo in presenza di un provvedimento amministrativo che coinvolge migliaia di utenti. Inoltre, dall’analisi del piano economico finanziario e dal piano degli interventi sono emerse delle incongruenze a danno degli utenti che richiedono ulteriori approfondimenti da parte delle autorità competenti”.

Di qui la decisione delle associazioni di presentare un esposto presso la Procura  della Repubblica, “affinché venga fatta piena luce su quanto innanzi segnalato e vengano finalmente tutelati i diritti degli utenti, sia sotto l’aspetto economico che del servizio reso”.

Secondo le associazioni, infatti, le eventuali comunicazioni di dati errati e/o non veritieri nel piano economico finanziario e soprattutto la mancata realizzazione di interventi programmati, “oltre ad essere causa di un rilevante e generalizzato danno economico per gli utenti, costretti a pagare tariffe superiori a quelle dovute, mette a repentaglio la sicurezza e l’efficienza del sistema idrico, privo da anni di un effettivo ed efficiente piano d’interventi di manutenzione straordinaria”.