Atripalda apre alla caccia del cinghiale, ma è polemica su cartelli e aree

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Autorizzata per tre mesi (dal 1 ottobre fino al 31 dicembre) la caccia al cinghiale nel territorio del comune di Atripalda. L’area individuata per l’attività venatoria è piuttosto vasta: dalla sponda destra del fiume Sabato fino ai pressi della collina di San Gregorio.

L’autorizzazione è arrivata dalla Regione Campania, che ha ricevuto nelle ultime ore la richiesta da parte di una trentina di cacciatori. Già sono stati posizionati i cartelli che indicano “battute di caccia al cinghiale in corso”, tuttavia nella Città del Sabato non mancano le polemiche.

Innanzitutto, secondo la cittadinanza, l’area dedicata ai fucili è piuttosto ampia e si troverebbe vicino a piccoli centri abitati, oltre a strutture ricettive e casolari. Inoltre, da regolamento, le tabelle che indicano l’attività di caccia dovrebbero essere mobili e non fisse, quasi a simboleggiare una battuta “perenne”. Addirittura alcuni cartelli sono stati inchiodati agli alberi, come si evince dalle foto.

Altre richieste per la costituzione di battute di caccia al cinghiale sono arrivate negli uffici di Palazzo Santa Lucia da parte dei sindaci di Candida (Fausto Picone) e Manocalzati (Lucio Pasquale Tirone), richieste che tuttavia non sono state prese in considerazione.