Ambrosone: “Esperienza Ciampi si è chiusa, ma la nostra posizione non cambia”

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Marco Imbimbo – I consiglieri del gruppo “Pd” non sono tra i firmatari della mozione di sfiducia, almeno per ora. In futuro molto probabilmente sì.

«La mozione non l’abbiamo vista ancora, la leggeremo con attenzione – spiega Enza Ambrosone, capogruppo “Pd”. Come Partito Democratico ci siamo dati dei tempi per arrivare alla mozione di sfiducia e non mi pare che siano 15 giorni di tempo a cambiare le valutazioni che, tutti insieme, abbiamo fatto in Consiglio Comunale».

La posizione, dunque, non cambia anche di fronte a questo documento. La linea del Pd resta quella di portare in Aula tre questioni urgenti (Consuntivo, Piano di Zona e Pics) e poi eventualmente dare il benservito a Ciampi. «Valutiamo, vogliamo anche leggere le motivazioni della mozione. Giustamente non siamo stati invitati a redigerla, perché avevamo espresso una posizione diversa».

Non firmare oggi la mozione di sfiducia non corrispondere a un’apertura di credito verso l’amministrazione Ciampi, come sottolinea Ambrosone: «Da parte nostra non c’è nessun tentennamento nel mandare a casa Ciampi a stretto giro. A dimostrazione di ciò, il nostro gruppo non ha espresso indicazioni per le commissioni consiliari, proprio perché riteniamo conclusa questa esperienza amministrativa. Anzi mai partita».

Si tratta, quindi, solo di aspettare prima di staccare la spina a questa amministrazione: «La mia posizione e del Pd, è quella di chi non vuole disperdere ciò che ci ha visti uniti in Consiglio comunale e che sono le riflessioni sulla condizione nella quale vive la città e sulla necessità di superare questa esperienza per noi mai avviata, quindi già chiusa – precisa Ambrosone. Poi ovviamente, alla luce delle questioni che abbiamo delineato in Aula e considerati i tempi dati dal regolamento, immagino che non siano 15 giorni a realizzare una differenza sostanziale. Noi non ci siamo nascosti, abbiamo detto con chiarezza la nostra posizione in Consiglio. Tra l’altro noi siamo un partito e riteniamo che la città capoluogo non possa sottrarsi a quello che è un appuntamento amministrativo, anche se di secondo livello, importante per la provincia di Avellino».

Proprio l’avvicinarsi delle elezioni provinciali, ha portato in molti ad accusare il Pd di voler rinviare una mozione di sfiducia a Ciampi, con l’unico intento di poter partecipare, come consiglieri, alle votazioni per Palazzo Caracciolo. «Non è così – tuona Ambrosone. Partiamo dal presupposto che, se sfiduciamo Ciampi oggi o tra 10 giorni, si voterà sempre nella prossima primavera. Di conseguenza possiamo riempire questi giorni con questioni che sono dirimenti. Se portate a compimento in questo tempo breve, sono sicuramente importanti per la città».

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