di Claudio De Vito – Nessuna disparità di trattamento. L’unica salvezza per l’Avellino sarebbe stata impugnare il comunicato 49 del 24 maggio recante le disposizioni in materia di iscrizione. Lo ha sostanzialmente ribadito la Prima Sezione Ter del Tar Lazio che al secondo round, nella camera di consiglio collegiale tenuta ieri, ha confermato il giudizio dello scorso 7 agosto, respingendo le velleità avanzate dall’Avellino di Walter Taccone presente personalmente in via Flaminia per l’ultimo atto della battaglia legale per la categoria.
Il verdetto di rigetto, atteso entro ieri sera ma slittato a oggi, ha annientato le ultime residue speranze. Niente Serie B e ora soltanto la possibilità di promuovere azioni civili e penali per provare ad avere ragione in altre sedi giurisdizionali o ancora di carattere amministrativo davanti al Consiglio di Stato in ottica risarcitoria. E’ la parola fine sulle speranze già residue di riammissione in cadetteria perseguita dagli avvocati Lorenzo Lentini ed Eduardo Chiacchio, entrambi costretti ancora una volta ad ingoiare il boccone amaro insieme a Walter Taccone e al suo entourage.
Il passaggio decisivo sulla disparità di trattamento (unica motivazione aggiuntiva rispetto al rigetto del 7 agosto) contenuto nel dispositivo della Prima Sezione Ter: “Ritenuto, infine, quanto alla eccepita disparità rispetto alle altre società richiedenti l’iscrizione, che le stesse hanno presentato entro i termini previsti una fideiussione che, al momento del deposito, doveva considerarsi conforme alle prescrizioni del CU n. 49, mentre solo successivamente, a seguito dei provvedimenti giurisdizionali dell’11 e del 20 luglio 2018, ha avuto effetto la cancellazione del fideiussore dall’elenco ex art. 107 TUB, sicché le condizioni dell’iscrizione di tali squadre devono ritenersi del tutto differenti rispetto a quella della ricorrente, che ha presentato comunque tardivamente la polizza proveniente dal medesimo operatore; che ricorrono, comunque, le ragioni che giustificano la compensazione delle spese della presente fase”.
Il tifoso biancoverde può pertanto cancellare un’altra lettera dal bailamme alfabetico delle ultime settimane: dopo la C, ora è il turno della B lasciando tutto lo spazio alla Serie D interpretata dal Calcio Avellino SSD di Gianandrea De Cesare. Il club Sidigas sarà l’unico club che rappresenterà la provincia irpina e lo farà in Serie D con lo storico marchio dell’Unione Sportiva con buona pace del lupo ululante della SSD.
Già oggi potrebbe essere siglato l’accordo tra l’associazione “…Per la Storia…” e patron De Cesare che consentirà di cucire il vecchio alleato sulle nuove maglie Joma finora sprovviste di logo proprio per attendere gli sviluppi di un’intesa legata alle sorti del club di Walter Taccone, il quale in caso di riabilitazione nel professionismo avrebbe guadagnato nuovamente il marchio perso in quel maledetto 7 agosto.
Difficile se non impossibile per via della ristretta tempistica ammirare il logo sulle nuove maglie già a partire dalla trasferta di Ladispoli. Più probabile invece all'”Angelo Sale” la presenza della Curva Sud che finora ha fatto sentire la sua voce soltanto in occasione di una delle prime amichevoli a Sturno. Caloroso in quella occasione l’abbraccio ai calciatori destinato a diventare ancora più passionale grazie alla fine dell’incubo legato al doppio Avellino in città.
Tuttavia nessun sold-out già al via della prevendita di mercoledì per il settore ospiti dell’impianto sportivo di Ladispoli. E’ assai probabile che lo si raggiungerà nella giornata di oggi considerando che fino a ieri sera di 250 biglietti disponibili ne erano stati venduti 190. Il mancato tutto esaurito ospite è motivato, oltre che dalle valutazioni da parte del tifo organizzato (in stand-by proprio per la questione logo), dal fatto che tanti supporters biancoverdi hanno acquistato il biglietto della tribuna locale (finora poco più di 50).