Industria Italiana Autobus si fa in tre, spunta Busitalia

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Marco Grasso – Accantonato il rischio fallimento, si lavora ai nuovi assetti di Industria Italiana Autobus. Per un quadro chiaro e definitivo bisognerà attendere ancora. Almeno trenta giorni, come emerso dall’ultimo vertice ministeriale tra IIA, Invitalia e sindacato.

Faranno sicuramente parte della nuova partita Invitalia e Leonardo (ex Finmeccanica). Saranno le due gambe pubbliche del progetto, con una quota del capitale di IIA che non si sa se di maggioranza piena (51 per cento) o meno. Ai due partner pubblici, secondo “Repubblica”, se ne potrebbe aggiungere un terzo, Busitalia, controllata delle Ferrovie dello Stato.

Molto dipenderà da chi rappresenterà la terza gamba della nuova IIA, quella privata. In pole position resta l’imprenditore bolognese Valerio Gruppioni, presente da tempo con un suo investimento anche in Irpinia, nell’area industriale di Nusco.

Il patron del gruppo Siria avrebbe già dato la sua disponibilità ma, almeno fino ad oggi, non ci sarebbe ancora stato un contatto diretto con il Governo. I nuovi imprenditori, anche se con un quota di minoranza, dovrebbero curare la gestione più strettamete operativa.

E Del Rosso? Le quotazioni dell’amministratore di IIA sono in calo, e non da ora. Con il Ministero dello Sviluppo Economico i rapporti, come dimostra il recentissimo “botta e risposta” a mezzo stampa, sono a diri poco tesi. Del Rosso potrebbe mantenere una quota di minoranza, ma difficilmente avrà per il futuro ancora poteri decisori.

In mezzo ci sono i lavoratori, circa 500 tra lo stabilimento irpino di Flumeri e l’ex Bredamenarini di Bologna. Al momento sono sulla stessa barca, anche se la situazione degli operai emiliani è leggermente migliore. Lì lo stabilimento non si è di fatto quasi mai fermato, e tornare a regime sarà sicuramente un’impresa meno complicata che in Irpinia, dove il ciclo completo di produzione è di fatto in stand by da oltre sette anni.

Stamattina, a Flumeri, i lavoratori sono in assemblea per fare il punto della situazione dopo gli ultimi passaggi ministeriale. Rispetto ad alcuni giorni fa c’è qualche certezza in più e qualche rischio in meno, ma la partita è ancora tutta da giocare. E l’esito, e il risultato finale, sono tutt’altro che scontati.

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