Ricorso al Tar, Cipriano: “Da Ciampi due mesi di bugie. Sfiducia? Ora tutto è possibile”

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Marco Imbimbo – “Siamo di fronte a un sindaco che dice bugie, prima sulle vele e ora sul ricorso al Tar. Non solo sta mentendo a noi consiglieri, ma a tutta la città. Come possono gli avellinesi fidarsi più di lui?”, denuncia Luca Cipriano, leader di Mai più. Proprio l’ex presidente del teatro, due giorni fa in Aula, aveva invitato tutti ad abbassare i toni e individuare un percorso di collaborazione nell’interesse di Avellino. «La notizia del ricorso al Tar cambia radicalmente lo scenario – annuncia Cipriano. Dopo quanto accaduto in questi due mesi, io non mi sento più garantito da un sindaco che può mentire nell’esercizio delle sue funzioni. Questo atto rimette in discussione tutto e, a questo punto, dobbiamo valutare come comportarci».

Il malcontento non riguarda il ricorso in sé, che potrebbe anche essere considerato legittimo, ma come si è arrivati a questa situazione che non nasce oggi, ma quasi due mesi. E sono proprio le date presenti sul ricorso a mandare su tutte le furie Cipriano. «Il ricorso risulta firmato il 17 luglio, eppure in quel periodo Ciampi aveva fatto delle aperture al Consiglio, chiedendo collaborazione anche sulle linee programmatiche – ricorda Cipriano. Inutile negare che, a questo punto, mi sento preso in giro».

Tra l’altro, proprio il 17 luglio, con nota ufficiale, il sindaco aveva smentito l’esistenza di un ricorso al Tar, parlando di “ipotesi al vaglio”, concetto ribadito anche il giorno dopo. «Al Tar è stato consegnato il 9 agosto e il giorno dopo è stato pubblicato dal Tribunale, fissando la data dell’udienza il 3 ottobre – spiega Cipriano. Quindi questo atto è stato prodotto dal sindaco due mesi fa, mentre dal 10 agosto il primo cittadino è al corrente del fatto che sia stato accettato dal Tar. Nonostante questo, in due mesi ha continuato a prenderci in giro chiedendo la condivisione dei programmi, invocando responsabilità e parlando di linee programmatiche. Anche il comunicato dello scorso 17 luglio, in cui lui annunciava che non esisteva alcun ricorso, è falso».

Cipriano a questo punto fa retromarcia rispetto al suo appello al buon senso, pronunciato due giorni fa in Aula: «Mi sento palesemente preso in giro, anzi non mi sento più rappresentato da un sindaco che mente. Se oggi lo ha fatto su un ricorso, domani potrebbe farlo su un atto amministrativo, una delibera e qualsiasi altra cosa. A questo punto come potrò fidarmi quando verrà a parlare in Aula di bilancio o finanziamenti europei? Il punto, però, non è che mente a me, ma sta mentendo a tutti gli avellinesi».

Su una cosa, invece, Cipriano non fa retromarcia rispetto a quanto dichiarato due giorni fa in Aula: «Avevo paragonato il sindaco a “Lo strano caso di dottor Jekyll e Mister Hyde”. E’ stato assolutamente indovinato quel paragone».

Il ricorso al Tar, per come è maturato in questi due mesi, viene definito come «un gravissimo fatto politico. Tra i firmatari, oltre al sindaco, ci sono anche due consiglieri comunali e quattro assessori, quindi parliamo di una malafede condivisa perché, di questo segreto, ne erano a conoscenza anche loro. Persone che, insieme al sindaco, stanno in Aula da due mesi a dire bugie».

Questa vicenda apre scenari nuovi in Consiglio Comunale. Quel clima di distensione che molti invocavano, viene definitivamente mandato in soffitta e, oggi, in Aula si discuterà delle linee programmatiche di Ciampi. «Eravamo orientati verso un voto di astensione, ma a questo punto tutto è in discussione. Non ci sentiamo più garantiti, non si può dare fiducia a chi ti prende in giro -spiega Cipriano. Solo due giorni fa, in Aula, Ciampi ha fatto appello alla condivisione per parlare di problemi reali, nel frattempo, però, al Tar di Salerno c’è un ricorso con cui lui ci vuole mandare a casa. Probabilmente il sindaco non si rende conto di quel che sta facendo, forse sempre spinto dai soliti parlamentari, Sibilia in primis, e che mette in discussione tutti i rapporti. È bene che ogni consigliere faccia una riflessione, ma a questo punto non se convenga continuare o meno».

Se fino a ieri, l’ipotesi di una mozione di sfiducia non era nel novero delle ipotesi, adesso nulla è da escludere. “Con questo gesto così grave, tutto diventa possibile”, annuncia Cipriano, proprio lui che in Aula aveva spiegato che non avrebbe mai sottoscritto un atto del genere. “Non mi aspettavo che si arrivasse a tanto. Personalmente non do la mia fiducia a una persona così scorretta. Tra l’altro questo ricorso non è da classificare come una provocazione, quelle a cui mi riferivo in Aula. Non parliamo di interventi o azioni come le vele che non hanno ricadute amministrative, questo è un atto che può stravolgere tutto e che ha gravissime ricadute politiche, ma soprattutto umane cioè sulla credibilità di una persona. Il mio appello è agli avellinesi: vi fidate di un sindaco che non dice la verità? Io assolutamente no».

Il ricorso si gioca su una manciata di voti, adesso bisognerà attendere il responso del Tar e l’eventuale riverifica dei voti così come chiesto dai 5 Stelle, ma per Cipriano il dado è tratto: “A prescindere da come evolverà la situazione, cambia poco, ci troviamo di fronte a un sindaco che non dice la verità. Ora valuteremo come muoverci e se è anche il caso di pensare a una sfiducia. Non mi fido più di lui».