Ferragosto avellinese, Si Può: “Reazione del sindaco offesa grave, chieda scusa al Consiglio”

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In merito al caso Ferragosto di seguito la nota stampa dell’Associazione ‘Si può- Avellino’.

“Le reazioni scomposte del sindaco di Avellino in seguito al voto del Consiglio Comunale dello scorso nove agosto rappresentano un’offesa grave alle prerogative di tutti i consiglieri e alla dignità stessa del massimo organo democratico della città.

Evocare liste di proscrizione, gogne, manifesti 6 X 3, per consiglieri che hanno semplicemente svolto la propria funzione di indirizzo e controllo democratico dell’azione amministrativa rappresenta un fatto senza precedenti nella vita della nostra comunità.

Ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio Comunale affinché chieda formalmente al sindaco di scusarsi dinanzi al Consiglio stesso e riteniamo altresì necessaria una assunzione di responsabilità in questo senso da parte di tutti i gruppi presenti in Consiglio Comunale, anche di quelli che hanno assunto orientamenti di voto diversi dagli otto consiglieri oggetto dell’attacco del sindaco, ai quali va la nostra piena solidarietà.

Siamo di fronte a fatti estremamente gravi, rispetto ai quali ognuno è chiamato a fare la propria parte, per ristabilire il rispetto delle prerogative dei consiglieri eletti dai cittadini,e la piena agibilità della dialettica democratica all’interno del Consiglio Comunale.

Infine – si legge nella nota – vorremmo ricordare a Ciampi che egli dovrebbe essere il sindaco di tutti gli avellinesi, compreso dei 1359 che hanno votato Nadia Arace e la lista Si può.

E appare veramente paradossale che chi predica il motto “uno vale uno” svilisca e consideri indegno di rappresentanza il voto di oltre milletrecento cittadini. Dovrebbero ricordare, il sindaco, e il solerte sottosegretario Sibilia, che pure si sofferma sulle percentuali elettorali di Si può, che il 3% è stata la cifra elettorale della lista del M5s alle elezioni amministrative del 2013 ad Avellino.

Questo avrebbe dovuto consigliare maggiore rispetto per la democrazia rappresentativa, in cui ogni voce ha dignità di rappresentanza e può concorrere pienamente e legittimamente al dibattito democratico. Ma concetti come quelli di democrazia, rappresentanza, pluralismo, rispetto delle opposizioni, sembrano del tutto estranei a chi dovrebbe amministrare la città”.