Avellino out dalla B, abbonati in rivolta: “Taccone, rimborsaci”

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Il presidente dell'Avellino Walter Taccone accerchiato all'uscita della Tribuna Montevergine

All’indomani del colossale harakiri biancoverde, i tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento per le partite casalinghe in B dell’Avellino sono in rivolta. Per la verità il malcontento è stato anticipato nelle settimane scorse, quando in tanti hanno iniziato a chiedersi che ne sarebbe stato dei soldi investiti nella passione per il lupo.

Ora che l’Unione Sportiva ha incassato il colpo del k.o. del Tar con l’esclusione dalla B e dal professionismo, i circa 2300 abbonati al termine della prima fase chiedono, a ragione, di essere rimborsati. C’è chi ha sottoscritto la tessera per sé, ma anche chi lo ha fatto per l’intero nucleo familiare entro il 13 luglio.

Alla rabbia per l’amaro epilogo di ieri, si è aggiunto così il malcontento per aver pagato uno spettacolo di cui non si fruirà mai. Walter Taccone ha incassato i soldi degli abbonamenti e ora i tifosi si aspettano di essere rimborsati. L’idea sarebbe quella di una class action per il rimborso della cifra versata al botteghino, che però un fallimento stroncherebbe sul nascere. La classica beffa oltre il danno che sarebbe il caso di evitare.