Pd, l’ex tesoriere Ciarcia sul rinvio del Consuntivo 2017: “Allibito da alcune affermazioni”

0
252

Partito Democratico, la nota dell’ex tesoriere e candidato alla segreteria provinciale – poi ritiratosi – Michelangelo Ciarcia.

Ieri sera si è tenuta la direzione provinciale del Partito Democratico, che all’ordine del giorno poneva, tra gli altri, l’approvazione del bilancio consuntivo per l’anno 2017.

Leggo dai giornali che la direzione non ha potuto procedere sul punto richiamato poiché “il vecchio tesoriere ha disatteso la richiesta di chiarimenti indirizzatagli“, “non possiamo approvare il Bilancio 2017 senza le specifiche legate alle singole voci relativamente alle entrate e soprattutto alle uscite”, “La questione si è arenata dinanzi alla richiesta di dettagliare alcune voci del documento contabile”.

Resto allibito dinanzi a tali fantasiose affermazioni, indice di scorrettezza e malcostume, nonché tentativi farlocchi di affrontare l’argomento al solo unico scopo di sollevare polveroni e scaricare responsabilità.

Vi racconto invece la questione nella sua semplice verità.

Sono stato convocato il 25 maggio u.s. dal segretario Di Guglielmo e dal nuovo tesoriere Romeo per la consegna dei documenti contabili e del lavoro (prestazione quella di consulente del lavoro svolta, tra l’altro, gratuitamente) e tutto quanto in mio possesso, quale tesoriere del partito democratico irpino fino alla nomina del nuovo, avvenuta nell’assemblea del 5 maggio 2018.

Nella richiamata seduta ho consegnato la documentazione richiesta, cosa che risulta dal verbale stilato e firmato, ho dato tutte le spiegazioni alle domande che mi sono state poste, ho assicurato massima disponibilità a collaborare per fornire ulteriori delucidazioni e chiarimenti su tutte le questioni che si sarebbero potute porre da lì in seguito.

Inoltre, ho dato la mia disponibilità ad essere presente in direzione per relazionare su tutti i bilanci non ancora sottoposti per l’approvazione e precisamente quelli relativi agli esercizi 2013-2014-2015-2016-2017.

Ho anche detto di essere disponibile a fissare incontri preliminari al passaggio in direzione, per consentire ai suoi membri di verificare de visu l’esistenza e la corrispondenza dei dati numerici, esposti analiticamente nel prospetto di bilancio, alla documentazione di spesa.

Sono stato ingiustamente oggetto di attacchi strumentali riguardo alla mancata approvazione dei bilanci, in modo da lasciar sottendere, in maniera neanche tanto velata, una volontà del sottoscritto di nascondere i conti per camuffare eventuali situazioni compromettenti, che alcuni delatori vorrebbero adombrare sulla mia gestione, situazione questa destituita di qualsiasi fondamento di verità.

Ricordo che i rendiconti della gestione vanno approvati dalla direzione provinciale entro il termine ultimo del 31 luglio dell’anno successivo, la direzione, contenente tale ordine del giorno è convocata dal segretario politico, mentre il tesoriere è tenuto esclusivamente alla predisposizione del rendiconto, alla relazione descrittiva e alla esposizione dei dati in direzione. Dunque, è compito del segretario convocare la direzione per l’approvazione del bilancio, non del tesoriere.

Vediamo nel dettaglio ogni singola annualità:

L’esercizio 2012 è stato approvato nella direzione svoltasi il 31 luglio 2013, segretario Lengua Caterina.
L’esercizio 2013 e l’esercizio 2014 sono stati portati i direzione per la discussione ma in fase di approvazione veniva fatto mancare il numero legale, Segretario era Carmine De Blasio.
Per l’Esercizio 2015 e per l’esercizio 2016, a seguito del commissariamento del segretario De Blasio, è subentrato il Direttorio, il quale non ha mai convocato la direzione per l’esame e la discussione del bilanci.
Faccio presente che in data 16/12/15 ho inviato nota al Direttorio per rappresentare che i bilanci 2013 e 2014 non erano stati approvati in quanto era stato fatto venir meno il numero legale della direzione, e ciò perché non era stata nominata la commissione di tesoreria.

Da tesoriere avevo espresso parere positivo per la composizione di tale organo. Spettava al Direttorio proporre alla direzione la questione e il caso si sarebbe risolto. Le cose sono andate diversamente, il Direttorio non ha mai deciso nulla in merito, per cui la questione non fu mai definita e in direzione non si è mai potuto discutere e approvare i bilanci.

Successivamente è subentrato il commissario On. David Ermini, il quale ha sostituito il Direttorio. Nei vari colloqui avuti con lui soleva ripetere spesso che il suo lavoro di commissario della federazione di Avellino si sarebbe concluso con l’esame e l’approvazione di tutti i bilanci.

Da parte mia ho sempre tenuto un comportamento onesto, da “buon padre di famiglia”, dimostrando la correttezza della contabilità, tanto è vero che nel periodo di commissariamento, pur essendo stati commissariati tutti gli organi, il commissario non ha mai proceduto alla mia sostituzione.

All’On. Ermini ho consegnato tutto quello che di volta in volta mi chiedeva e l’ultima frase famosa fu “ti aspetto in assemblea per relazionare su tutti i bilanci”. E’ noto a tutti che l’On. David Ermini la questione bilanci non l’ha mai messa all’ordine del giorno di nessuna direzione o assemblea.

Per quanto riguarda la questione di ieri, il sottoscritto non è stato convocato per relazionare sul bilancio 2017. Il segretario Di Guglielmo, nonostante gli impegni presi in sede di consegna della documentazione, non si è preoccupato, né direttamente né indirettamente, di contattarmi o di concordare come procedere sull’argomento bilanci. Ho la sensazione che il caro Di Guglielmo ha gettato il sasso nello stagno, avendo come suo unico obiettivo quello di continuare sulla strada della diffamazione.

Anche per quanto riguarda l’annosa questione della restituzione delle quote ai circoli “sono stati rimborsati solo alcuni circoli”. Data la scarsità di fondi è stata seguita un’unica regola: sono stati rimborsati i circoli che ne facevano esplicita richiesta, in base alla disponibilità economica, senza nessun privilegio verso alcuni e senza guardare al “colore politico” di chi effettuava la richiesta. Tanto è vero che, ad esempio, sia il circolo di Calitri che quello di Castelfranci sono stati ristorati di quanto di competenza.

Inoltre, come ricorderà il buon Di Guglielmo, in periodi di mia assenza ho persino consegnato ai vari responsabili, che si sono alternarti alla guida della federazione provinciale, il carnet degli assegni per procedere speditamente alla restituzione delle quote.

E’, infine, da ricordare che la federazione di Avellino deve ancora ottenere la restituzione del 50% delle somme versate sul conto del nazionale e la restituzione dell’intera quota dei tesseramenti on-line. In qualità di tesoriere provinciale ho più volte sollecitato anche il tesoriere nazionale Francesco Bonifazi e ho chiesto all’On. Ermini di intervenire presso la tesoreria nazionale per sbloccare la questione. Sia Ermini che i suoi sub-commissari Pagliaro e Di Guglielmo, nei fatti, non si sono mai interessati della situazione.

Detto ciò, ritengo di aver sempre svolto il mio ruolo con impegno, responsabilità, equilibrio e onestà, rispettando il requisito di onorabilità previsto per chi svolge la professione di commercialista e revisore dei conti. Non ho mai abusato della mia posizione e sono stato mosso sempre ed unicamente dallo spirito di servizio verso il partito.

Tutto il resto è chiacchiera da politicanti.