Rusolo: “Ciampi, non basta un sondaggio per coinvolgere la città”

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Pubblichiamo nota di Maria Rusolo, presidente Avellino città ideale

Nell’ultimo week end, il sindaco Ciampi, appena insediatosi sugli scranni di Piazza del Popolo, ha pensato bene, non sappiamo veramente se lui o chi lo segue e lo consiglia, di aprire un sondaggio social sul Concertone di Ferragosto.

La questione che può sembrare cosa di scarso rilievo a nostro modo di vedere è invece indice preciso del modo piuttosto superficiale con cui si intende gestire la città di Avellino ed il capitolo cultura. Non bastano le rassicurazioni del primo cittadino, nell’ennesima conferenza stampa, su Laceno D’oro e Ferragosto per rassicurarci sulle idee, e sui progetti che questa amministrazione intende portare all’attenzione dei cittadini e della città.

E si badi bene, che non si scrive con il solo intento di aprire l’ennesima polemica estiva, o per giudicare l’operato di chi ci deve guidare, per il solo gusto di farlo, ma perché semplicemente e quasi banalmente facciamo fatica ad identificare tempi e progetti.

Siamo ostinatamente convinti che la democrazia rappresentativa sia la migliore democrazia possibile, se ci chi ci rappresenta è in grado di individuare gli strumenti e gli obiettivi da conseguire interpretando la volontà popolare, e gli umori, anche e soprattutto aldilà delle paure, della rabbia e delle semplici pulsioni, e pertanto riteniamo che un sondaggio social valorizzi un tipo di comunicazione confusa ed eccessivamente semplicistica, e che la cultura, perché tale dovrebbe essere, e l’investimento di denaro pubblico debba essere oggetto di un confronto più complesso e strutturato di quello nato in queste ore.

Perché una città che vuole svegliarsi dal torpore, rinnovandosi e rivoluzionandosi ha bisogno al contrario di visioni progettuali e di costruzioni a medio e lungo termine che coinvolgano anche la comunità, ma attraverso un tavolo di confronto costante, caratterizzato dalle decine di realtà associative che negli anni hanno costruito il tessuto sociale, civico e culturale della città.

Forse sarebbe stato, a nostro avviso il corretto punto di partenza di un nuovo mondo dialogante, lei invece Sindaco è caduto nella trappola della facilizzazione del confronto, dove tutto è rapido e dove la democrazia è a portata di click. Sindaco, ci consenta, non faccia l’errore di pensare che la realtà avellinese sia solo quella che appare, faccia attenzione, ascolti chi la città l’ha vissuta nei suoi limiti, nelle sue bellezze, nelle sue oscurità, ascolti chi si impegna attivamente per educare e formare ed andare ben oltre la sagra, o il concerto di piazza, ascolti chi gratuitamente ha più volte offerto eventi di rilievo internazionale in città senza prebende o oboli, con il solo intento di creare una base comune culturale che consentisse la crescita del senso di appartenenza e di umanità.

Ecco sindaco se davvero ritiene che la sua missione sia il cambiamento, come ha scandito più volte nel suo breve discorso di insediamento , dia un contenuto preciso a questo cambiamento, lo riempia di colori, di bellezza, di gesti, di novità, superi l’asfittico delle convenienze e del populismo, e superi anche gli steccati di appartenenza politica, perché lei è il sindaco di tutti, dei belli, dei brutti, ed a noi che abbiamo un mare di idee da proporre, e che siamo parte di questo tessuto sociale interessa  interessa soprattutto costruire un futuro che abbia un senso compiuto per la città, un futuro vitale, ricco, programmatico  e serio, soprattutto serio, che consenta di crescere, e di restare qui e non andare a cercare altrove bellezza e decoro.

Le lasciamo una frase di Zagrebelsky : “ Le idee racchiuse in se stesse s’inaridiscono e si spengono. Solo se circolano e si mescolano, vivono, fanno vivere, si alimentano le une con le altre e contribuiscono alla vita comune, cioè alla cultura”