Giovani in agricoltura, è boom di domande dall’Irpinia

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Agricoltura

Sono 2.716 i giovani campani under 40 che hanno presentato la domanda di ammissione al finanziamento per le due tipologie di intervento (6.1.1 e 4.1.2) e per ricevere assieme al premio di insediamento anche il sostegno finanziario necessario per il raggiungimento degli obiettivi definiti dal piano di sviluppo aziendale.

Si è appena chiuso il bando del PSR Campania 14/20 “Progetto integrato Giovani” con una pioggia di richieste. Lo comunica Coldiretti Campania, in base ai dati rilevati attraverso i propri centri di assistenza agricola. Su base provinciale il numero maggiore di richieste arriva da Salerno con 944 istanze, segue Benevento con 761, a seguire Avellino con 560, Caserta con 312, chiude Napoli con 139.

“Questi numeri straordinari – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – dimostrano che l’agricoltura della nostra regione si trova di fronte ad una svolta epocale. I giovani guardano al settore primario come una traiettoria di futuro, con una carica enorme di energia e di competenze”

“Una scelta che non è quindi un ripiego, ma rappresenta un cambiamento di paradigma nell’ottica di un’economia sostenibile che può spostare valore sulle filiere intersettoriali e interprofessionali. Un modello vincente che si costruisce solo con un profondo cambiamento generazionale e culturale nel mondo agricolo. Alla Regione adesso il compito di non tradire le attese e di cogliere un messaggio inequivocabile che arriva dai nostri ragazzi”.

“La partecipazione al bando – aggiunge Veronica Barbati, delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa – raccoglie un lungo lavoro di valorizzazione e stimolo che, in particolare, la nostra organizzazione ha portato avanti su tutti i territori, anche grazie ad Oscar Green, che da dieci anni premia la capacità di innovazione nella sostenibilità”.

“Tuttavia una riflessione sulle aspettative va fatta, per evitare di deludere i sogni di chi crede davvero nell’agricoltura. Chiediamo alle commissioni e ai tecnici dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura di valutare con estrema attenzione i documenti, dando precedenza alla qualità dei progetti. Una valutazione che non può essere solo burocratica, ma che deve cogliere la capacità di stimolo e contaminazione che un’impresa agricola guidata da un giovane può dare ad un intero sistema territoriale”.