Digitalizzazione per il controllo dei migranti, Centrodestra e Wind of Change: “Legalità e modernità, altro che schedatura”

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Renato Spiniello – “Legalità e modernità, altro che schedatura”. L’associazione di centrodestra, Primavera Irpinia, promossa dal consigliere comunale Sabino Morano e la Wind of Change, che si occupa di mediazione e integrazione dei richiedenti asilo, in una conferenza stampa convocata presso il Circolo della Stampa per presentare il progetto di controllo elettronico delle impronte digitali per una gestione trasparente e sicura dell’accoglienza dei richiedenti asilo, hanno voluto rispondere alle critiche mosse nei loro confronti negli ultimi giorni.

“Quella di un database nazionale collegato a rivelatori di impronte digitali posti all’interno di ogni singolo centro di accoglienza l’avevamo avanzata già tempo fa a Roma in un incontro con l’allora parlamentare Souad Sbai – precisa Morano – quello di oggi è solo il primo di una serie di incontri che avvieremo in città per presentare questa proposta che porteremo anche in Parlamento”.

Il meccanismo consiste in un lettore di impronte digitali collegato a un apposito programma, mediante il quale ogni richiedente asilo all’interno di un centro d’accoglienza potrà fornire le proprie generalità così che gli verrà assegnato un codice digitale, sostituendo di fatto le firme manuali con l’identificazione elettronica.

“La digitalizzazione per il controllo dei migranti – continua il promotore di Primavera Irpinia – rientra in quella visione che immaginiamo per garantire sicurezza da un lato e dall’altro dare maggiore trasparenza dal punto di vista antifrode di questa gestione. Grazie alla determinazione della Wind of Change quest’idea prende forma e diventa un’applicazione pratica. Riteniamo che l’innovazione tecnologica sia alla base di una società più sicura e trasparente”.

“Questa tipologia di strumentalizzazione garantirà sicurezza sia per i richiedenti asilo sia per i funzionari della struttura – precisa Tiziana Cipolletta, esponente della Wind of Change – un processo che attualmente parte come progetto pilota in un Cas prescelto, ovvero l’hotel Valleverde di Venticano, e che alcuni diretti interessati hanno accolto con favore”.

“Un’iniziativa che se non spiegata bene rischia di apparire quello che non è – precisa invece Giovanni D’Ercole – se si va in un Paese straniero ci viene chiesto il passaporto, che comprende l’impronta digitale, quindi questa proposta non mi pare tanto clamorosa o drammatica. E’ uno strumento che garantisce la sicurezza di tutti. Tra l’altro, non potendole verificare, diamo per buono le dichiarazioni dei richiedenti asilo, ma almeno accertano le effettive presenze all’interno delle varie strutture di accoglienza”.

“Non si tratta di una schedatura, ma di un meccanismo a garanzia della sicurezza di tutti – aggiunge infine Ettore De Conciliis, che chiosa – porteremo questo progetto all’attenzione del gruppo parlamentare della Lega e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini“.