Ex Irisbus, Regione in pressing su Del Rosso: “Produzioni in Italia”

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Marco Grasso – “L’ex Irisbus deve iniziare a produrre in Italia”. Gli assessori regionali al Lavoro e alle Attività Produttive Sonia Palmeri e Antonio Marchiello in pressing sull’amministratore delegato di Industria Italiana Autobus Stefano Del Rosso nel vertice di Palazzo Santa Lucia. Massima attenzione anche alla salvaguardia dei livelli occupazionali, sui quali sono stati chiesti impegni precisi a Del Rosso.

Nel corso del confronto, al quale ha preso parte anche il sindacato irpino, è stata ripercorsa la lunga vertenza e, soprattutto, definite le priorità per provare a risolvere positivamente la vertenza. Del Rosso non ha nascosto la sua preoccupazione per il rallentamento dell’iter che dovrebbe portare alla nascita del polo unico nazionale per la produzione di pullman.

Una fase di stallo che ha di fatto “costretto” Industria Italia Autobus, in attesa del completamento e del definitivo avvio del piano industriale sull’asse Flumeri-Bologna, a produrre in Turchia. Una scelta non condivisa dalla Regione che ha ribadito, anche in forza degli accordi definiti a livello ministeriale, la necessità di iniziare a produrre al più presto anche a Flumeri.

In questo senso diventa decisiva la tappa in programma venerdì 6 luglio al Mise. Un appuntamento che, almeno in primo momento, Del Rosso sembrava intenzionato a disertare, anche per le recenti esternazioni del ministro Di Maio di sostanziale apertura al capitale pubblico.

Dichiarazioni, secondo Regione e sindacato, in sintonia con l’iter immaginato e avviato che prevede un maggiore coinvolgimento di Invitalia nell’operazione, ma di sfiducia nei confronti dell’operato di Industria Italiana Autobus per Del Rosso.

Pressato dagli assessori regionali, l’imprenditore dovrebbe essere comunque presente al vertice di Roma che si annuncia decisivo per capire tempi e modalità dell’ingresso di nuove risorse finanziarie nel capitale di IIA. Un passaggio fondamentale per dare slancio al nuovo progetto ed entrare, finalmente, nella fase più strettamente operativa.

“Il piano industriale fino ad oggi è stato un fallimento. A Flumeri – incalza il segretario della Fiom Sergio Scarpa – avrebbero dovuto lavorare circa 200 uinità, e invece sono appena una settantina”.

Scarpa attacca a testa bassa anche il sindaco di Flumeri. “Trovo paradossale che sembri più attento ai potenziali nuovi imprenditori interessati ad investire nell’area Zes che non al futuro di un’azienda storica. Spero che si riesca a fare quadrato per risolvere la vertenza”.