Dalla sicurezza all’immigrazione, il Sottosegretario Sibilia: “Lo Stato sarà vicino all’Irpinia”

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Renato Spiniello – Contrastare i reati predatori, maggiore sicurezza, questione immigrazione, carceri, prevenzione incendi e far ripartire le imprese confiscate alla mafia. Questi punti in agenda del neo Sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia, che oggi in conferenza stampa ha snocciolato le sue priorità per l’Irpinia.

“Innanzitutto ci tengo a ringraziare tutti per il grande affetto ricevuto in occasione della mia nomina – dice il deputato irpino – ci tengo a sottolineare che non si tratta di un raggiungimento personale ma ognuno di voi è un tassello importante di questo più grande puzzle. La prima cosa che ho fatto da Sottosegretario è stata quella di proporre la medaglia al valor civile alla Volante della Questura di Ancona che ha salvato due donne in un sottopasso completamente allagato. C’è voglia di far sentire la vicinanza dello Stato alle persone”.

ECCO IN DETTAGLIO I PUNTI DEL PROGRAMMA DI SIBILIA

Reati predatori. Se a livello nazionale sono in calo non si può dire lo stesso per la provincia di Avellino. Le statistiche sono in netta controtendenza e farò di tutto per cambiare il trend. Per prima cosa voglio incontrare i vertici di Prefettura e Questura per cercare di mettere in campo soluzioni serie. La mia attività al Governo non sarà quella di impartire ordini, ma di ascoltare le parti e insieme a loro cercare di mettere in atto una strategia che contrasti questo fenomeno.

Questione carcere. Ogni giorno avvengono in tutta Italia venti colluttazioni e tre ferimenti nelle carceri. Quello che è successo poi alla Casa Circondariale di Ariano è noto a tutti. Dobbiamo lavorare innanzitutto per ridurre i suicidi, perché non è possibile che si scelga di togliersi la vita invece che scontare una pena, poi dobbiamo assicurarci la massima sicurezza per gli esponenti della Polizia Penitenziaria.

Flussi migratori. La gestione dei flussi è diventata una delle principali attività del nuovo Governo, l’estate è alle porte e come sappiamo in questa fase dell’anno gli sbarchi aumentano in maniera esponenziale. Ad Avellino e provincia ho visitato diversi Cas e posso dire che vanno aboliti in quanto rappresentato l’antitesi dell’accoglienza e sono il simbolo del business dell’immigrazione. L’accoglienza va fatta in maniera serie passando da quelle strutture a pochi Sprar ben gestiti, limitando i flussi migratori realizzando strutture di hotspot, già proposte da noi nel 2013 in una mozione parlamentare, in modo da identificare i migranti già nei luoghi di partenza.

Beni confiscati alle mafie. Sono 12mila in tutta Italia e quasi un migliaio sono imprese. Se lo Stato si prende degli impegni deve dimostrare di essere meglio della mafia. Queste imprese vanno riattivate ed accompagnata la loro gestione di pari passo col Ministero dello Sviluppo Economico. Dobbiamo pensare a misure di agevolazione e dimostrare di essere noi da esempio. Solo così toglieremo la spina dei finanziamenti della criminalità organizzata.

Prevenzione incendi. Lo scorso anno abbiamo sofferto tantissimo sotto questo profilo. Sono andati in fumo parchi regionali come quello del Partenio ed è bruciata anche la montagna di Montevergine. Con questo nuovo Governo faremo prevenzione seria e non ci sarà più lucro sullo spegnimento degli incendi.

Infrastrutture e stazione Hirpinia. Il nostro obiettivo è lo sviluppo dell’Irpinia, bisogna capire se quell’opera è ancora una marchetta da un miliardo di euro per qualcuno o è qualcosa che effettivamente serve. Vedremo se potrà essere ottimizzata. Noi vogliamo fare il meglio possibile sprecando meno soldi pubblici possibili. Sulla stazione Hirpinia confermo che secondo me realizzare un “otto” vendendolo come alta capacità è qualcosa di antitetico.

In caso di vittoria di Nello Pizza. Assicuro in ogni caso la massima collaborazione. Questo è evidente, ma se partono idee da un Comune che coincidono con quelle del Governo centrale è ovvio che sarà molto più facile realizzarle. Noi siamo davanti a due pensieri politici, il vecchio modo di fare politica oggi non esiste più, è stato bocciato dalle urne. Il Paese non vuole più quel modello, noi ne abbiamo offerto uno nuovo e il Governo lo perseguirà, ma in ogni caso saremo al fianco della città.