Ex Irisbus, lavoratori in trincea: “Vogliamo garanzie, no alle speculazioni”

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Marco Grasso – “Anche le commesse vinte in Campania sono andate in Turchia, la situazione è diventata davvero insostenibile”. Silvia Curcio, Rsa dell’ex Irisbus, si prepara alla giornata di mobilitazione fissata per il giovedì 7 giugno a Napoli, sotto la sede della Regione. “Mancano programmi e investimenti, il progetto è un rebus. Non siamo più disposti ad aspettare, vogliamo garanzie”.

La Regione, questo almeno è l’auspicio del sindacato, dovrà mediare per un incontro al Ministero ma anche seguire la vertenza in prima linea. L’appuntamento per giovedì è alle 7 del mattino davanti lo stabilimento di Flumeri. “E’ previsto un presidio anche per vedere chi aderirà allo sciopero e chi, invece, deciderà di lavorare. Alle 10 saremo a Napoli”, garantisce la Rsa della Fiom.

A Palazzo Santa Lucia sarà posto al centro del confronto anche il nodo della cassa integrazione. A fine anno scadranno gli ammortizzatori sociali e il sindacato teme che i lavoratori resteranno senza alcuna copertura. “La precedente proroga è arrivata dal Ministero, ora dovrà fare eventualmente la sua parte anche la Regione”. Il timore è che, per la fine del 2018, la fabbrica ufitana non sarà ancora a regime. I lavori di ristrutturazione non sono stati ultimati, l’obiettivo del polo unico nazionale sull’asse Flumeri-Bologna resta lontano. “Il nuovo investitore privato che dovrebbe affiancare Del Rosso resta un mistero. Tutti siamo concordi sul fatto che servano altri capitali, ma al momento la situazione è bloccata. Si naviga a vista, e programmare in queste condizioni è decisamente complicato”.

Curcio non nasconde la sua preoccupazione anche per la partita della Zona Economica Speciale (Zes) che si è aperta in Valle Ufita. L’area è diventata più appetibile e anche del Rosso starebbe valutando di cedere alcune aree a nuovi investitori. “E’ un’ipotesi davvero paradossale, la nostra situazione è in piena evoluzione e non possiamo accettare eventuali operazioni speculative. Si deve prima risolvere la nostra situazione e poi, eventualmente, valutare altre ipotesi”.

Nei prossimi giorni potrebbe arrivare ad Avellino il neoministro al Lavoro Luigi Di Maio. “Sarebbe una buona occasione per tirare dentro il Governo e provare ad ottenere un impegno preciso per la nostra vertenza. Non possiamo permetterci di tralasciare nessuna strada”.