Lonardo in città: “Il Ptr restituisce centralità all’Irpinia”

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Avellino – Molti gli amministratori, i rappresentanti dei vari ordini professionali, pochi i cittadini, interessati a quello che sarà del territorio irpino in futuro. La presentazione del Ptr in provincia di Avellino, interessa per lo più ai tecnici, ai sindaci, agli assessori che in numero considerevole hanno preso parte all’incontro, che ha visto la presenza non solo della Presidente del Consiglio Sandra Lonardo, ma anche del Presidente IV Commissione Urbanistica Pasquale Sommese, l’assessore Regionale all’Urbanistica Gabriella Cundari, e i consiglieri regionali irpini Angelo Giusto, Luigi Anzalone, Roberto Castelluccio e Franco D’Ercole. In platea anche il senatore Cosimo Sibilia, che per gran parte della legislatura ha ricoperto il ruolo di consigliere regionale prima di spiccare il volo verso Palazzo Madama.
Nell’introduzione Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale, è partita da un punto cardine: puntare sullo sviluppo delle aree interne per aiutare a crescere le aree metropolitane.
“Il Ptr – ha spiegato – è una legge quadro complessa ed articolata, che investe diversi e vasti settori di competenza. Ha visto le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, impegnate in un costruttivo confronto, in Commissione, durante la proposizione e discussione degli emendamenti, fino al dibattito in aula.
Sono stati numerosi gli emendamenti ed i rilievi avanzati da esponenti dell’opposizione molti dei quali sono stati accolti. E la stessa cosa è avvenuta per le proposte di modifica avanzate dai rappresentanti delle forze di maggioranza.
Insomma, il Ptr è davvero il risultato di un lavoro di squadra: maggioranza, opposizione, commissioni, parti sociali e naturalmente il governo regionale”.
La collaborazione interistituzionale è la strada migliore per vincere le sfide difficili. Ma è un altro l’aspetto evidenziato dalla Lonardo: “Abbiamo ritenuto fosse nostro dovere comunicare con le nostre comunità, informare chi più direttamente dovrà utilizzare questo importante strumento legislativo. Abbiamo voluto dare conto del lavoro svolto, dei risultati raggiunti. Il Ptr fissa le regole per il governo del territorio regionale, realizzando il sempre invocato riequilibrio tra centro e periferia, tra aree fortemente inurbate ed aree a rischio di desertificazione e spopolamento. Unisce la programmazione territoriale a quella economica. Non ci sarà più incertezza sui percorsi autorizzativi, sui vincoli urbanistici ed ambientali. Il Ptr restituisce centralità all’intero territorio irpino.
La provincia di Avellino non è più un’area di periferia ma è parte integrante di un unico Sistema territoriale integrato, immaginato come una rete efficiente ed efficace di servizi e di infrastrutture materiali ed immateriali. Grazie alle linee guida fissate nel Ptr l’Avellinese rientra a pieno titolo nelle politiche di programmazione, di sostegno, di sviluppo, di tutela ambientale, di conservazione del paesaggio, di difesa del suolo.
Un’altra caratteristica del Ptr è la sua ‘flessibilità’. Il Piano potrà infatti essere arricchito, implementato di volta in volta, con procedure semplificate, per poter rispondere alle nuove esigenze che si manifesteranno nei singoli territori. Con il Ptr l’intero Avellinese trova il posto che merita anche nella Carta dei Paesaggi della Campania.
Come avviene per altre province, anche i territori più lontani dell’Alta Irpinia potranno godere delle opportunità e dei benefici connessi ad una pianificazione territoriale unitaria ed al tempo stesso rispettosa delle specificità e diversità locali. Proprio la valorizzazione delle diversità, delle eccellenze, è uno dei punti di forza del Ptr. Inoltre, nell’ottica di un efficace riequilibrio dei servizi e di decongestionamento, la stessa città di Avellino potrà crescere di più e meglio, potrà sviluppare le sue vocazioni e potenzialità”.
Per Franco D’Ercole il Ptr “rappresenta la fotografia di cosa già avevamo, avrei preferito che questo documento indicasse le sorti del territorio e invece è servito soltanto per un obiettivo, utilizzare i fondi europei 2007/2013, perché senza l’approvazione di questo Piano la Regione Campania correva il rischio di rimanere fuori dalle direttive europee”.
Angelo Giusto, invece nel suo intervento ha messo in evidenza l’utilità del Piano che garantisce in modo ordinato la pianificazione del territorio, strumento aperto, vero contenitore dei bisogni della comunità”. Cita uno dei dieci articoli, approvati nel consiglio del 16 settembre: “la copianificazione e la conferenza permanente di pianificazione utili soprattutto ai Comuni che possono attivamente essere parte integrante del processo”.

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