Avellino-Spezia 1-0, le pagelle

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di Claudio De Vito – L’Avellino esulta grazie al guizzo del solito Castaldo che regala tre punti d’oro in chiave salvezza. La salvezza non ancora in tasca, ma il successo sullo Spezia dà nuovamente vigore alle speranze dei biancoverdi fuori dal perimetro playout in attesa delle partite di domani. Il dieci di Giugliano è decisivo come al solito in una partita bloccata: i voti ai lupi nelle pagelle di Irpinianews.

Radu 6 – Quante incertezze sulle uscite e quanta scarsa comunicazione con il reparto per fortuna non fatali all’Avellino. Ma sull’incornata di Pessina da pochi metri c’è eccome con un provvidenziale colpo di reni.

Ngawa 6.5 – E’ il più deciso nei contrasti. Suona la carica con i suoi interventi grintosi e si presenta anche in zona tiro. Alla fine è costretto ad arrendersi, ma è già un miracolo l’aver giocato due partite dopo l’infortunio di Carpi (8′ st Ardemagni 5.5 – Troppi controlli sbagliati. Un giocatore che ha smarrito lo smalto non soltanto realizzativo dei tempi migliori. Crea i presupposti per lo sfondamento di Castaldo ma è davvero troppo poco).

Migliorini 6 – Prestazione senza sbavature a presidio della propria area. Radu lo fa arrabbiare quando non esce a prendersi il pallone in una circostanza, ma tutto sommato la sua è una partita di ordinaria amministrazione.

Kresic 6 – A tratti dà l’impressione di non essere sul pezzo, ma nel complesso non soffre. Fa buona guardia sugli attaccanti spezzini. Anche lui alla fine si arrende alla mannaia muscolare che continua a falcidiare la rosa di Foscarini (38′ st Morero sv). 

Falasco 5.5 – Piuttosto irritante nel primo tempo quando sbaglia troppi palloni. Altri li crossa dalla trequarti. Da lui ci si aspetta una spinta più limpida. Stoico nell’ultima parte di gara con una gamba soltanto a pieno regime.

Gavazzi 6 – Altra partita da tuttofare. Inizia da mezzala prima destra e poi sinistra, prosegue da trequartista alle spalle di Castaldo e finisce da terzino. Da premiare la sua abnegazione, anche se non è sempre lucido nella giocata.

Di Tacchio 6 – La solita sentinella a guardia della difesa. E’ lui con i suoi muscoli a reggere le fila della mediana. Più legna e meno qualità.

Wilmots 5.5 – Un po’ spaesato in avvio. Carbura a lungo andare ma gli manca il ritmo. Ci prova dalla distanza nella ripresa e per poco Manfredini non cucina la frittata.

Molina 6.5 – E’ il più dotato in termini di iniziativa. Ha sempre la giocata pronta, ma anche la copertura. Corre come un matto per consegnare il raddoppio di marcatura al compagno. Si arrabbia per il gol annullato, ma quando crossa per Castaldo la palla è uscita tutta.

Castaldo 7 – Troppe palle lunghe nel primo tempo che il dieci biancoverde tra mille difficoltà riesce comunque ad addomesticare. Poi l’acuto da avvoltoio. Un capolavoro di opportunismo per il dodicesimo centro che pesa come un macigno in zona salvezza.

Bidaoui 5.5 – Pochi se non zero spunti degni di nota. Gli manca la convinzione nell’uno contro uno e quando Manfredini respinge male il tiro di Wilmots (19′ st D’Angelo 5.5 – Entra carico a mille ma finisce per essere troppo nervoso. Gioca largo a sinistra e nel finale fa il terzino perché Falasco non ne ha più).