Ambiente, Maraia lancia l’allarme: “Monitoraggi ad Avellino e Ariano”

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Generoso Maraia

“Le ultime notizie di cronaca presentano un quadro allarmante della situazione ambientale in Irpinia. La provincia di Avellino, come le province di Napoli e Caserta, è stata oggetto di sversamenti illeciti di rifiuti tossici”. Il parlamentare Generoso Maraia chiede di includere anche l’Irpinia “nelle azioni previste dal decreto legge denominato Terra dei Fuochi. Ciò permetterà il controllo sanitario della popolazione, l’esenzione dei ticket sanitari e gli accertamenti igienico- sanitarie dell’ambiente da parte dell’Istituto Superiore di Sanità”.

Maraia, nel corso dell’intervento alla Camera dei Deputati, si sofferma sulla delicata situazione ambientale che vivono diverse aree della provincia. “Presentano evidenti problematiche ambientali anche ulteriori comuni della provincia di Avellino come quelli afferenti alla Valle del Sabato ed alla Solofrana. Anche la provincia di Avellino, così come quelle di Napoli e Caserta, necessitano di un intervento forte e deciso dello Stato a tutela dell’ambiente, della salute e dell’agricoltura. Nella giornata di ieri sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza, per cause legate all’inquinamento, i siti della ex Smae nel comune di Ariano Irpino e ben due discariche abusive nel comune di Prata di Principato Ultra in cui sono state ritrovate ben 4.200 tonnellate di rifiuti speciali di cui 50 tonnellate costituite da amianto abbandonato tra la vegetazione”.

“Chiedo pertanto che i Ministeri delle Politiche agricole, dell’Ambiente e della Salute, integrando la direttiva del 23/12/2013, inseriscano anche la provincia di Avellino tra i siti in cui svolgere indagini e mappature al fine di accertare l’eventuale esistenza di effetti contaminanti a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi”, aggiunge Maraia.

In particolare necessitano di un monitoraggio i comuni di Avellino e di Ariano Irpino. “La prima realtà, quella di Ariano, è stata interessata negli anni 80 dall’attività di incenerimento e di interramento di rifiuti tossici della SMAE-UNICEM, di proprietà, allora, della famiglia Agnelli. Nella stessa area, negli anni 90, è stata realizzata una discarica di rifiuti, poi chiusa per inquinamento ambientale nel 2008 e mai bonificata. La seconda realtà, quella di Avellino e delle zone confinanti di Sperone e Avella, è stata condizionata dall’attività dell’Isochimica di scoibentazione ed interramento dell’amianto rimosso dalle carrozze ferroviarie delle Ferrovie dello Stato”.