Il pericolo 5 Stelle unisce il Pd. De Luca e De Caro: “Tutti insieme in città”. Ma Repole attacca D’Amellio

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Marco Imbimbo – Una riunione operativa al Virginia Palace Hotel per dettare la linea in vista delle prossime elezioni amministrative che interesseranno l’Irpinia, a cominciare dal capoluogo.

Le aree che hanno sostenuto la candidatura di Michelangelo Ciarcia al congresso provinciale del Pd, chiamano il partito all’unità a cominciare da Enzo De Luca, Umberto Del Basso De Caro e Luigi Famiglietti, ma non manca la nota critica di Rosanna Repole che si scaglia contro Rosetta D’Amelio: “A Sant’Angelo dei Lombardi si allea con De Mita e la destra contro il candidato indicato dal circolo del Pd”. A cui fa seguito Rodolfo Salzarulo: “La stessa cosa è successa due anni fa a Lioni”.

Intanto l’ex senatore Nicola Mancino, presente all’incontro, ufficializza la candidatura a sindaco per la città di Avellino del penalista Nello Pizza.

Il richiamo all’unità del partito serve a superare anche le fratture che ha causato “il commissario Ermini – sottolinea De Luca. L’assemblea provinciale di qualche giorno fa è servita solo a spaccare il partito. Alle amministrative dobbiamo presentarci insieme. Solo pochi mesi fa, i 5 Stelle, hanno preso il 44% in città, è un dato da non sottovalutare. Al di là delle scadenze e delle liste, dobbiamo individuare 5-6 punti programmatici per la città e fare squadra”.

Le elezioni del 10 giugno rappresentano, però, solo una tregua per le vicende interne al Pd irpino e al congresso perchè “dopo le elezioni difenderemo i nostri diritti”. E rischia di non trovare spazio Angelo D’Agostino, nè all’interno della coalizione a sostegno di Pizza nè nel Pd irpino, come si legge tra le parole di De Luca: “I problemi nel partito sono stati causati da chi non è nemmeno iscritto“.

A rincarare la dose ci pensa De Caro denunciando quel tentativo di “OPA sul partito da parte di chi non è iscritto”. Inoltre la partita sul congresso resta aperta al di là delle elezioni comunali: “Meno del 30% degli iscritti, su una platea imbrogliata, non può rappresentare il partito. Proseguiremo per la nostra strada, indietro non si torna nè ci saranno transazioni commerciali”.

A parte ciò, l’invito al partito è a presentarsi unito in città e si registra anche un cambio di rotta da parte dei decariani: “Ci sarà una lista del Pd a cui noi parteciperemo”, spiega De Caro in contrasto con quanto sostenuto fino a qualche settimana fa quando caldeggiava liste civiche senza simbolo Pd. Il cambio di rotta è stato dettato sicuramente dal ritorno in campo dell’ex senatore Mancino, vero artefice del possibile ritorno all’unità. “Sta dando un contributo insostituibile per le amministrative – sottolinea De Caro. Solo una persona autorevole come lui può riuscire a rimettere insieme i pezzi di un partito“.

L’appello di De Luca e De Caro, per provare a vincere le elezioni, va a tutti gli esponenti del Pd, ma soprattutto agli attuali consiglieri, assessori e al sindaco Foti: “Devono fare la loro parte”, sottolineano entrambi. Appello a cui si associa anche Luigi Famiglietti che aggiunge: “In città sarebbe impensabile non avere una lista Pd”.

Il richiamo a una lista a marchio Pd è un chiaro messaggio a chi si è aggiudicato il congresso provinciale e quindi detiene il simbolo, il segretario Giuseppe Di Guglielmo sostenuto da Rosetta D’Amelio. Anche se l’ultima parola la dovrà dare Roma.

Non tutti i presenti, però, sposano la linea dell’unità o quanto meno “va fatta chiarezza“, come sottolinea Rosanna Repole. “In Alta Ipinia, alle politiche, il Pd ci ha dato un candidato innaturale. A Sant’Angelo dei Lombardi, infatti, il nemico da battere è Rosanna Repole e ci sta provando la D’Amelio allenandosi con De Mita e la destra“.