Fca a rischio: parte la raccolta di firme della Fiom Cgil

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Fca: iniziativa della Fiom

Fca a rischio, parte la raccolta di firme della Fiom. Martedi 8 e giovedi 10 maggio iniziativa destinata a lavoratori e lavoratrici davanti allo stabilimento di Pratola Serra per chiedere alle istituzioni locali e regionali e alla direzione dello stabilimento chiarezza sul futuro della Fca.

“Mentre si perde tempo in chiacchiere e ragionamenti, per gli oltre 1800 dipendenti di Pratola Serra si continuano a macinare ore di cassa integrazione e attendere le scoperte di nuovi motori diesel, riportate dal quotidiano “Repubblica” di qualche giorno fa, e fatte proprie dal sindacato autonomo della Fismic, con il sistema di copia e incolla, senza essere in grado di un’analisi profonda in cui vive oggi lo stabilimento di Pratola Serra è davvero preoccupante”. Per il segretario della Fiom irpina Sergio Scarpa “il tema dell’inquinamento ambientale impone, inevitabilmente, alle amministrazioni locali di correre ai ripari vietando l’utilizzo di auto diesel. In tanti credevano che questo fosse un problema delle grandi città, registriamo, invece, in questi giorni che anche un città di piccole dimensioni come Avellino è stata costretta a ricorrere a forti riduzione di mobilità di auto nel centro cittadino, senza che questo abbia creato forti disagi ai cittadini e ai commercianti con forti polemiche e irritazioni”.

Lo stabilimento della ex FMA è produttore per oltre il 95% di motori a diesel e solo per il 5% circa di propulsori a benzina, motori per i soli modelli di Alfa 4c e Alfa Giulietta Quadrifoglio, destinati, per gli altri costi, a nicchie di mercato.

Accantonata inoltre la collaborazione tra la Suzuki e la FCA di Avellino. “Il colosso Suzuki ha deciso di puntare su auto sempre più elettriche e ibride,  interrompendo la produzione di motori diesel  di circa 14mila unità annue prodotte a Pratola Serra. Questa decisione ridurrà la produzione annua dello stabilimento di circa 8 giorni, che verranno sicuramente coperti con ammortizzatori sociali a danno dei lavoratori”.

La Fiom chiede di aprire immediatamente un confronto con FCA, Governo e Regione. “Non possiamo e non vogliamo attenerci agli slogan di Marchionne che diceva a tutti di salvaguardare i livelli occupazionali in Italia mentre si è costretti a registrare che siamo al decimo anno di cassa integrazione, avendo perso qui ad Avellino oltre 350 posti di lavoro tra FCA e indotto”.