Alto Calore, Avellino Città Ideale: “Si apra tavolo di discussione per dare risposte concrete e risolutive”

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“Ci attende un’altra lunga estate calda. Le condizioni nella gestione del servizio idrico, negli ultimi mesi, nonostante la lunga lotta, non sono cambiate, anzi le cose ci appaiono addirittura peggiorate.

Così esordisce la nota stampa inviata dall’Associazione Avellino Città Ideale, rappresentata dall’avv. Maria Rusolo, in merito alla questione dell’Alto Calore.

“Non mutano le condizioni dei lavoratori, e non muta la visione nell’attività di gestione – continua la nota stampa – non muta l’atteggiamento di chi ha in questi anni utilizzato ‘la cosa pubblica’ come mero fatto personale al solo scopo di consolidare il proprio potere o il potere della classe politica di cui era parte integrante.

Una vicenda storica, le cui pagine saranno probabilmente affidate ai libri di storia, in cui si intrecciano il potere, e l’incompetenza ed i mali di una classe dirigente che ha condannato la nostra terra ad una posizione di sudditanza rispetto al resto del Paese e dell’Europa.

E’ proprio qui, che si potrebbe giocare la partita di una diversa visione della gestione delle società pubbliche, fondata sulla affermazione di principi di efficienza, efficacia, trasparenza e legalità.

L’Alto Calore per poter ripartire ha, senza dubbio alcuno, la necessità di uno sforzo condiviso che coinvolga tutti: riferimenti istituzionali, sindaci e sindacati. Non possiamo in alcun modo far passare il messaggio che è la Magistratura a dover decidere le sorti di un ente, aldilà evidentemente delle singole responsabilità personali, la politica deve riacquisire un ruolo strategico e centrale. Un ruolo che può riacquisire solo attraverso il superamento dell’attuale Consiglio di Amministrazione”.

Il rinvio a giudizio per il Presidente De Stefano, relativo ad ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione, avrebbe già dovuto segnare un volontario passo indietro anche solo in termini di opportunità. La rottura dei rapporti con i lavoratori, e l’enorme conflittualità con i sindacati hanno poi rappresentato un ulteriore tassello, che si aggiunge ed aggrava lo stato già precario dell’Ente.

Le questioni sulle quali intendiamo porre l’attenzione e che vanno bel aldilà dei proclami sulle reti e sullo scippo dell’acqua, riguardano alcune violazioni poste in essere dalla dirigenza dell’Alto Calore che hanno determinato, nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2018, non solo il fallimento della Svolta Possibile, ma anche un incremento esponenziale del volume dei debiti.

Ci chiediamo a questo punto a che punto sia la nomina dell’advisor?  Ed ancora quali sono le comunicazioni che questo Cda, deve presentare in occasione dell’assemblea dei soci del 27 aprile 2018. Ci chiediamo cosa ancora abbia da dire questa dirigenza visto il disastro economico- finanziario sotto gli occhi di tutti e con quale senso del pudore si continua a rimanere arroccati in quei posti.

Noi riteniamo con convinzione che sia prioritario l’interesse ad una gestione efficace ed efficiente, che risponda a criteri pubblicistici di economicità e che la soluzione possibile non è oggi e non sarà mai una aggregazione, finalizzata ad arricchire i soliti a discapito dei cittadini e della comunità.

In questa ottica – conclude –  invitiamo i riferimenti istituzionali ad aprire un tavolo di discussione sulla questione, pronti a fornire ancora una volta tutto il supporto tecnico e politico per la tutela di un interesse prioritario che non può più essere subordinato alle piccolezze di un sistema agonizzante”.