Antonella Marano – Tre studenti, tutti minorenni, di un istituto tecnico di Lucca sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati dopo un atto di bullismo nei confronti del loro professore.
Il caso, diventato virale prima su WhatsApp e poi su alcuni gruppi Facebook in queste ore, vede l’insegnante di italiano e storia, un uomo di 64 anni, ripreso mentre viene minacciato e insultato in classe da uno di loro. Non è, purtroppo, l’unico caso. Ma di certo non possiamo parlare di bullismo. E’ un atto che va oltre la semplice ragazzata.
Zygmunt Bauman elaborò il concetto di ‘modernità o società liquida’, forse nemmeno lui si aspettava che l’espressione diventasse quasi di uso comune. Un individualismo sfrenato, quello che caratterizza la società moderna e l’ha resa ancora più fragile: tutto si dissolve in una sorta di liquidità. Non ci sono più punti di riferimento concreti e, la scuola, prova in tutti i modi a combattere questa ‘liquidità” con il supporto delle famiglie.
Il direttore dell’Ufficio Scolastico della Provincia di Avellino, Rosa Grano è categorica: “Punire uno per educarne mille. Non basta solo sanzionare ma è necessario essere più incisivi. Se la scuola decide per la sospensione o per la non ammissione alle classe successive – partendo dal caso registrato a Lucca – ben venga. Sono comportamenti che vanno banditi. E’ questa la linea dura da seguire”.
“Più che atti di bullismo definirei il comportamento assunto da quei ragazzi un atto premeditato di violazione della persona, oltre che del docente. E’ un reato, un’offesa alla persona. Non ho nessuna remore a dirlo”.
Bisognerebbe riproporre ‘l’educazione alle emozioni’ e, quindi ai valori? Strumenti che vanno indicati ovviamente non solo nell’ambito scolastico ma anche in famiglia.
“Queste sono strategie che nell’ambito scolastico vengono usate principalmente per scongiurare il fenomeno del bullismo tra i ragazzi ma, potrebbero essere proposte anche per chi agisce in modo violento nei confronti dei docenti. I valori sono la base della società e noi docenti abbiamo il compito di indirizzare i giovani verso una formazione sana e pulita, caratterizzata anzitutto dal rispetto reciproco”.