Referendum Macro Regione del Sud, Morano: “Questione Meridionale di nuovo al centro”

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Oggi, ad Avellino, presso il Circolo della Stampa, si è svolta  la presentazione della campagna referendaria per il rilancio del Mezzogiorno attraverso l’istituzione della Macroregione Autonoma del Sud.

L’iniziativa fortemente voluta dal presidente di Primavera Irpinia, Sabino Morano, ha visto la presenza del presidente del Comitato, Alessandro Sansoni, insieme a numerosi esponenti politici del centrodestra e della società civile tra i quali il senatore Cosimo Sibilia, Franco e Giovanni D’Ercole, Ettore De Conciliis, Pietro Foglia, Silvio Sarno, Ines Fruncillo, Aniello Govetosa, Rocco Manzo, Giuseppe Gargani e Giuseppe D’Alessio.

Il quesito referendario, di cui hanno già parlato ampiamente le testate e i tg nazionali, propone ai cittadini del Sud di dare vita alla Macroregione Meridionale per superare i limiti del federalismo regionalista e costruire una compagine istituzionale più coerente sia con la tradizione storica del Mezzogiorno che con le sue attuali problematiche economiche e sociali. Il Comitato, che vede Sabino Morano tra i promotori, ha come primo obiettivo il raggiungimento delle 500mila firme necessarie.

Il referendum poggia le sue basi sull’ articolo 116 della Costituzione, quello che consente maggiore autonomia alle Regioni, insieme all’articolo 117, che fa riferimento alla cooperazione rafforzata tra le Regioni e chiede l’ottenimento per le Regioni del Sud dell’attribuzione da parte dello Stato di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse in tutte le materie indicate dalla Carta Costituzionale.

“Noi – ha spiegato Sabino Morano – immaginiamo la Macro Regione Autonoma del Sud non come una nuova burocrazia ma anzi come un grande spazio geopolitico che ridia al Mezzogiorno un ruolo nello scacchiere del Mediterraneo. Un grande ente di programmazione  che possa rimettere la questione Meridionale al centro dell’agenda nazionale. È un discorso politico ma anche economico e sociale che punta alla rimodulazione e ricontrattazione dei rapporti tra le Regioni Meridionali e l’Europa  al fine di aumentare i processi di responsabilizzazione troppo spesso disattesi dai Governi.

Crediamo che solo con la nascita di una Macro Regione Autonoma del Sud si possano recuperare gli antichi squilibri tra “le due Italie” in una funzione di riequilibrio degli squilibri strutturali vistosamente consolidati e tuttavia presenti nelle nostre realtà”.