Primo soccorso, Rigillo: “Imparare le manovre Blsd significa salvare la vita”

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“È un piacere, oltre che un dovere, diffondere le manovre Blsd non soltanto a personale sanitario, ma a tutta la cittadinanza. Imparare e trasmettere il Blsd significa salvare una vita,” .

Queste le parole del Presidente dell’Associazione Pubblica Assistenza Anpas, Generosa Rigillo, in riferimento a Blsd, acronimo di Basic Life Support and Defibrillation, ovvero primo soccorso con l’impiego di defibrillatore semiautomatico, delle manovre da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco.

L’associazione è già riconosciuta quale ente formatore Irc accreditato con la Regione Campania nell’ambito del programma unico regionale per la diffusione dei Dae come strumento salvavita, e sulle procedure da mettere in atto in caso di arresto cardiocircolatorio, è stata, dal 31 marzo 2018 riconosciuta anche come ente accreditato quale Centro di Formazione IRC di comunità, indirizzato alla formazione dei laici sull’utilizzo del defibrillatore e sulle manovre di Rcp.

“E’ importante – precisa Rigillo – trasmettere quelle che sono le procedure salvavita da adottare in situazioni di emergenza, affinché chiunque si trovi in quella data situazione sappia non soltanto gestire la situazione, ma essere in grado di salvare una vita. Infatti, la rete emergenza 118 spesso necessita di tempo per arrivare sul posto di intervento. Tempo che, in caso di arresto cardiocircolatorio, risulta determinante per salvaguardare la vita di una persona. Infatti, dopo circa 7 minuti senza intervenire, il cervello di un individuo in arresto può subire danni irreversibili; dopo circa 10 minuti il soggetto muore. Questo non succede se qualcuno, già presente sul posto, inizia le manovre di rianimazione cardio-polmonare; in tal caso, si garantisce non soltanto la sopravvivenza dell’individuo, ma anche la riduzione del rischio di gravi lesioni permanenti, per quei minuti che sono necessari al 118 per giungere sul posto.

“Ringrazio pubblicamente  – conclude il Presidente – tutti gli istruttori che fanno parto senza di loro non avremmo potuto raggiungere questo ulteriore traguardo così importante”.