Scontro in Aula sulla Tari, l’opposizione: “Aumenti inaccettabili, lezioni da Ariano e Lioni”

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Marco Imbimbo – Non è stata una seduta semplice e questo era in preventivo. Il dibattito sulle nuove tariffe Tari ha interessato un consiglio comunale pre-pasquale. Nonostante l’acceso scontro in Aula, alla fine la Giunta Foti ha incassato il via libera alla Tari 2018, con 11 favorevoli, 3 astenuti (in maggioranza, Poppa, Nargi e Amodeo) e 7 contrari. Non sono mancate le accuse dall’opposizione: «Lezioni da Ariano e Lioni, loro riducono e Avellino aumenta», riferendosi alle riduzioni proprio oggi approvate dai due comuni.

A presentare le nuove tariffe ci ha pensato l’assessore alle Finanze, Maria Elena Iaverone, precisando che i paragoni vadano fatti con il 2016. «Lo scorso anno abbiamo abbattuto il costo del servizio destinandogli tutto il recupero crediti e dell’evasione, per un totale di 2,2 milioni di euro». Quello del 2017 è stato un anno straordinario per la Tari perché l’ente ha avuto a disposizione un tesoretto per abbattere le tariffe. Rispetto al 2016, inoltre è cambiato il servizio rifiuti offerto da IrpiniAmbiente, a cominciare dal porta a porta in tutta la città.

Numeri alla mano, la Iaverone spiega le differenze tra la Tari 2018 e quella dei due anni precedenti. «Per le utenze domestiche c’è un minimo aumento tra 20 e 30 euro rispetto al 2017, anno straordinario, ma è più bassa del 2016. Per le utenze non domestiche,  c’è un aumento tra il 40% e il 70%, rispetto al 2017, ma perché ci fu  una riduzione fortissima. Grazie al tesoretto, decidemmo di abbattere le tariffe del 50% per dare una boccata d’ossigeno ai commercianti in un periodo di crisi economica fortissima». Insomma, la Iaverone rivendica il lavoro fatto lo scorso anno, ma allontana anche le polemiche sugli aumenti della Tari.

A rincarare la dose ci ha pensato l’assessore all’Ambiente, Augusto Penna, mostrando, tramite slide, le immagini di Avellino negli anni precedenti, con quelle strade sporche e cassonetti stracolmi di rifiuti. «Oggi, in seguito alla contrattazione con IrpiniAmbiente, abbiamo un servizio migliore a costi inferiori rispetto agli anni precedenti, ma anche al costo standard che ammonta a oltre 16 milioni di euro».

Non è piaciuta la proposta Tari all’opposizione, come sottolinea Nadia Arace (gruppo “Si Può”) che si dice «delusa, anche perché è iniqua. Innanzitutto non vengo premiati gli sforzi degli avellinesi per il porta a porta. L’indifferenziata scende, ma i cittadini partecipano solo ai costi e non al ristoro». Inoltre denuncia la mancanza di progressività fiscale perché «non si possono mettere sullo stesso piano due famiglie con redditi diversi e farle pagare allo stesso modo– sottolinea. Le “ricchissime” Lioni e Ariano invece hanno introdotto sgravi per famiglie e commercianti in base all’Isee».

Critiche arrivano anche dai banchi della maggioranza con Gianluca Festa che ricorda gli anni in cui lui era assessore all’Ambiente: «Nel 2012 raggiungemmo il 67% di differenziata e il costo del servizio era di circa 11 milioni di euro. Oggi invece costa due milioni in più, ma prima c’era un servizio migliore e una città pulitissima. L’aumento dei costi è tutto da addebitare a questa amministrazione, così come lo scempio tra le strade che abbiamo visto in questi anni.Oggi come faremo a spiegare ai commercianti che devono pagare fino al 70% in più, nel pieno della crisi economica?».

Bordate arrivano anche da Dino Preziosi: «Il comune di Ariano, amministrazione di centrodestra, attua l’equità fiscale. Il comune di Lioni fa una riduzione del 30% alle attività commerciali. Noi invece siamo qui a parlare degli aumenti, eppure l’anno scorso avete iscritto al ruolo mille utenti in più, quindi quest’anno ci dovrebbero essere più utenti che pagano la Tari. Temo che l’anno scorso abbiate commesso degli errori di calcolo e oggi li stiate caricando su cittadini e commercianti».

In difesa dell’amministrazione, interviene Ida Grella (Pd) che ricorda come, la mancata approvazione delle tariffe Tari, oggi, produrrà l’anno prossimo un aggravio di costi ai cittadini anche se, subito dopo, la collega di gruppo, Silvia Amodeo, definisce «inaccettabili gli aumenti».

La difesa della Grella non serve neanche a limitare le bordate dall’opposizione perché, Giancarlo Giordano, rincara la dose: «Non si può fare l’elastico con le tasse, prima diminuiscono e poi aumentano. Il cittadino medio, oggi, vede che facendo bene la differenziata ottiene come “premio” l’aumento della tassa sui rifiuti. Inoltre la Tari non può aumentare lo stesso modo per banche e barbieri, perché sono diverse da un punto di vista economico».