Tari, sarà battaglia in Aula. Giacobbe: “Nessuna stangata”. Festa: “Tariffe in aumento”

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Marco Imbimbo – La prossima seduta dell’assise cittadina sarà all’insegna dello scontro. L’Aula si riunirà il 29 marzo in prima convocazione e il giorno dopo in seconda. All’ordine del giorno ci sarà l’esternalizzazione della riscossione dei tributi, su cui Dino Preziosi annuncia battaglia, ma soprattutto le nuove tariffe Tari.

Gli argomenti sono stati trattati nel corso di una riunione di maggioranza, in realtà per pochi intimi. Su 23 consiglieri, erano presenti solo in sette (Gianluca Festa, Adriana Percopo, Gerardo Melillo, Salvatore Cucciniello, Giuseppe Giacobbe, Mario Cucciniello e Francesca Medugno) oltre agli assessori Maria Elena Iaverone e Augusto Penna, Finanze e Ambiente.

A loro due è toccato illustrare le nuove tariffe Tari e le variazioni che ci saranno quest’anno, sulla falsa riga di quanto fatto in mattinata nel corso della commissione “Bilancio”. Penna e Iaverone hanno ribadito come, gli aumenti della Tari, vadano relazionati all’anno 2016 e non al 2017. «Il recupero dell’evasione, lo scorso anno, ci ha garantito un tesoretto che ci ha consentito di ridurre la Tari nel 2017 – ribadisce Iaverone. Ma si è trattato di un evento eccezionale. Le tariffe di quest’anno sono inferiori a quelle del 2016».

Spiegazioni che non hanno convinto Gianluca Festa. «Al di là di ogni alchimia, il tema resta questo: in base alle loro tabelle, c’è un aumento nel 70% dei casi che va 59 al 70% in più. Come spiegano a un commerciante che quest’anno pagherà dovrà pagare di più?». A non convincere, però, sono i conti proposti dalla Iaverone e quel famoso tesoretto, frutto del recupero dell’evasione,  che ammonta a circa 2 milioni di euro. «O dimostrano che una parte di quei recuperi è stata utilizzata per abbassare la somma messa a ruolo del servizio nel 2017, oppure questa spiegazione è immotivata – sottolinea Festa. A bilancio c’erano 12,7 milioni di euro come costo del servizio rifiuti, quindi devono dimostrare che, da questa cifra, erano già stati tolti i 2 milioni di euro, altrimenti c’è un problema di appostamento indiscriminato. Perché due sono le cose o la cifra iniziale per il servizio rifiuti era di 14,7 milioni di euro o che successivamente è stata abbassata a 10,7 milioni, cosa che vedo impossibile perché a bilancio trovo 12,7 milioni di euro e quindi il ruolo è partito per quella somma».

Insomma, secondo Festa i conti sembrerebbero non tornare per lo scorso anno, ma oltre a questo non convince la gestione in toto del famoso tesoretto che, secondo l’esponente di maggioranza, sarebbe stato meglio spalmare su più anni. «Se avessimo mantenuto le tariffe sempre uguali, avremmo evitato strombazzare ai quattro venti i risparmi, lo scorso anno, e vessare i cittadini oggi. Avremmo mantenuto un costo standard medio, ma aumentando i servizi senza intaccare la Tari. Invece lo scorso anno si è voluto fare il trionfalismo con i risparmi».

L’argomento sarà sicuramente oggetto di scontro in Consiglio Comunale dove, anche l’opposizione è pronta a dare battaglia, ma il capogruppo Pd, Giuseppe Giacobbe, si dice ottimista: «Sarà una seduta difficile – ammette – ma sicuramente verranno approvate. Il nostro errore è che pecchiamo in comunicazione. La tari diminuisce rispetto al 2016». Maggioranza e amministrazione dovranno difendersi soprattutto dal fuoco amico: «Ci sono consiglieri di maggioranza che si sentono o troppo responsabili o non lo sono per niente».

Il fuoco amico arriverà sicuramente da Gianluca Festa, uno che «ha sempre remato contro questa amministrazione – ricorda Giacobbe. È in campagna elettorale da tempo, ormai. Però voglio tranquillizzare i cittadini: non ci sarà la stangata Tari».

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