Rischio idrogeologico, Della Pia: “Serve mappatura aree incendiate e più prevenzione”

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“Gli incendi che durante l’estate scorsa hanno devastato L’Irpinia e vaste aree di Montevergine insito nel Parco del Partenio, hanno prodotto rilevanti perdite del patrimonio ambientale oltre che faunistico.

Le conseguenze che avevamo, purtroppo, profetizzato sono evidenti, infatti, in seguito alle precipitazioni di questi giorni si è verificato un grave fenomeno di dissesto idro – geologico lungo la statale che collega Mercogliano e Ospedaletto D’Alpinolo, frana che ha completamente ostruito la sede stradale, per fortuna senza provocare danni a persone”.

Così Tony Della Pia, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, in una nota a sua firma: “dal punto di vista legislativo la riforma della legge quadro sulle aree protette – Parchi – ha lanciato segnali devastanti riguardo all’abbassamento del livello di guardia inerente alla protezione territoriale che nei fatti, tagliati i necessari fondi pubblici, è delegata all’iniziativa dei privati. Parimenti la soppressione del Corpo Forestale dello Stato ha privato i territori di ottomila sentinelle che conoscendolo ed essendo addestrate erano le prime a intervenire nelle opere di prevenzione e di spegnimento”.

“A tutto ciò c’è da aggiungere che i comuni non detengono e/o non aggiornano il registro degli incendi, favorendo, così, la violazione e/o l’elusione dei vincoli decennali sulle aree incendiate e raramente impongono il rispetto delle ordinanze sul taglio delle erbe e l’eliminazione di tutte le situazioni che possono innescare o far propagare un incendio, a tal proposito riemerge il ruolo degli operatori idraulico – forestali negli ultimi anni protagonisti di una durissima vertenza legata alle inefficaci progettazioni altrimenti utili e necessarie per debellare incendi e dissesto idrogeologico.

La distruzione del territorio produce effetti nefasti, immediati e futuri, occorre – ecco la proposta di Della Pia –  predisporre la mappatura delle aree incendiate e classificarle in base al rischio idrogeologico, individuare iniziative e azioni di prevenzione sia nei territori privati che pubblici, maggiormente esposti al rischio incendi, finanziare un piano nazionale di riqualificazione, rimboschimento e prevenzione del dissesto, progetto che oltre a tutelare il territorio garantirebbe lavoro utile a migliaia di operatori, serve infine , contrastare duramente speculazioni edilizie e urbanistiche”.